Draghi, Meritocrazia Italia: “occasione per azzerare debito pubblico”

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Visco il miope sulle banche e Draghi l'europeista
Visco il miope sulle banche e Draghi l'europeista

Meritocrazia Italia auspica una larga maggioranza a sostegno del Presidente del Consiglio incaricato nel varo di un Governo di qualità che possa essere l’occasione per la definitiva uscita da una crisi permanente, attraverso l’azzeramento del debito pubblico. Meritocrazia Italia torna a invocare la ridefinizione di un piano di ristrutturazione di sistema e insiste sulla necessità di misure decise e calibrate sulle eccezionali necessità. In particolare si confida: sul potenziamento delle misure di accesso al credito con garanzia dello Stato; sulla realizzare di un serio e utile condono fiscale; l’estensione a tutte le ZES la possibilità di individuare zone franche in cui operare in regime di sospensione dell’Iva per l’import e l’export; la definizione di nuovi livelli di fiscalità di vantaggio. Meritocrazia Italia in un comunicato sollecita la presa d’atto dello ‘stato di crisi’ al settore turistico e segnala la necessita’ di agevolare il livellamento del costo del denaro su tutto il territorio nazionale.

Inoltre suggerisce di puntare sulla valorizzazione del Made in Italy, per incentivare iniziative volte a esaltare le tante eccellenze e lo spirito creativo che da sempre caratterizza l’identità culturale italiana. Nell’agenda del nuovo governo non potranno mancare investimenti nella progettualità infrastrutturale e l’impegno per favorire la composizione di un ‘patto generazionale’. Oltre agli investimenti in percorsi effettivi e ragionati di digitalizzazione. Infine: sara’ necessario operare una complessiva ristrutturazione del SSN, specialistica anche sul territorio, e definire più consistenti livelli di investimento nel settore della ricerca, anche ma non soltanto scientifica.

L’abbattimento del rapporto debito-Pil meriterà riflessioni strettamente connesse all’esigenza di una strutturata riforma del sistema fiscale, perché nessun tentativo di aumento dell’entità dell’avanzo primario con taglio della spesa pubblica possa gravare, in ultima istanza, sui cittadini.