La fiaba del piccolo principe. Un antidoto di sentimenti contro il Covid 19

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Illustrazione tratta dal libro
Illustrazione tratta dal libro " il piccolo principe"

E anche il 2021 ci ha lasciato. Ma la Pandemia invece continua ad intralciare la normalità della nostra vita, ormai, da quasi due anni. I calici, alzati per brindare l’arrivo del nuovo anno, per la seconda volta di seguito, non hanno dissipato i dubbi di un’emergenza sanitaria infinita. Sospetti e quesiti per i quali non troviamo una risposta, dirimente ed esaustiva.

La risalita dei contagi in Italia e nel mondo, del virus, ci riporta l’assillo della“ fobia sociale”, divenuto familiare. Dietro il riemergere dei patemi per la salute personale, dei propri cari e famigliari, oltre alle inevitabili distorsioni in ambito socio economico, ripiombiamo nella generale sicurezza delle “incertezze”. Un rinnovato disagio oggettivo, che ripropone una crisi esistenziale collettiva, in cui si mette in discussione la struttura del proprio futuro.

Crisi e spaesamento dell’uomo di fronte alle  difficoltà e il modo balzano in cui spesso le affrontiamo. Temi quesiti che ho ritrovato, rileggendo, nella quiete delle feste, la favola del piccolo principe di Antoine de Saint Exupéry, insieme ad una sorta di credibili, almeno con gli occhi di un bambino, soluzioni morali.

Il piccolo principe, la favola del reale che incontra il surreale.

Una fiaba che narra la discesa di un aereo nel deserto, per un’avaria, e la conseguente solitudine e smarrimento del suo pilota, trovatosi all’improvviso, dopo tanto viaggiare, nell’incubo di un disastro immanente. Poi il suo incontro con il piccolo principe che vive in cielo, su un asteroide. I due protagonisti, che l’autore francese impersonifica nelle figure dell’aviatore e del principino, rappresentano il reale e il surreale. L’incontro tra un adulto e la sua esperienza (l’aviatore) e il bambino con il suo slancio puerile (il piccolo principe). L’esperienza della vita reale che dialoga con la purezza e la vitalità delle intenzioni di un fanciullo.

Una fiaba che celebra l’amicizia.

Aspettative quelle del piccolo principe, padrone  di un minuscolo pianeta, che gli permette, in ogni istante, «di voltarsi e ammirare l’arrivo del tramonto». Nel suo “corpo celeste“, di cui è il solo  abitante, è presente un’unica rosa. Ma la sua solitudine lo porta a viaggiare per conoscere altre persone. Nei suoi itinerari ha incrociato strani personaggi, amorali e distanti dai princìpi etici ed importanti della vita: un re, un uomo vanitoso, un ubriacone, un uomo d’affari, un lampionaio e un geografo.

Una minuta parziale caricatura delle normalità e anormalità del mondo umano, avvolto nelle sue faccende e ansie quotidiane: linfa e stress della propria realtà e divenire. Molti di loro non sono compresi dal piccolo principe. Il loro modo di ragionare, il loro esasperato narcisismo, ma sopratutto la loro brama, irrefrenabile, di possesso e potere. Solo il lampionaio, che «quotidianamente accende e spegne le luci che illuminano le strade di una comunità», interloquisce con il principino. La sua accattivante simpatia, tipica delle persone umili, gli consiglia di provare a visitare la terra. Lui accondiscende e vi atterra. Incontra un serpente velenoso, un fiore con tre petali e poi parla con l’eco della sua voce. Conversa con la volpe che gli ricorda che «la vista del cuore è invisibile per gli occhi e l’amore rende persone responsabili della vita di coloro che amano».

Una bella fiaba, colma di figure simboliche, che celebra il senso dell’amicizia tra le persone e la sua carica straordinaria di sovvertimento delle crisi esistenziali, che oggi può essere un naturale farmaco per la “nevrosi socio economica” da “Covid 19”.

La bellezza dell’amicizia, umano sentimento che focalizza ciò che è veramente importante e che la “Natura” ci suggerisce di recuperare, nella nostra routine, nelle relazioni, nel lavoro, in famiglia. Un’emozione atavica, l’amicizia, pilastro fondamentale della comunità umana. Quindi auguriamoci, perché ne abbiamo la necessità, un 2022 nel segno dell’Amicizia (con l’A maiuscola) nei termini e nelle intenzioni di due amici veri, il principino e l’aviatore. Due anime dello stesso protagonista, l’uomo, che tramite l’amicizia, trasforma le crisi in opportunità.

Facciamolo, magari come Nunzio Filogamo, mitico presentatore della Rai, che nell’Italia della ricostruzione post bellica, entrando nelle nostre case, a prescindere  delle situazioni, a tutti gli italiani si rivolgeva con il famoso saluto: «miei cari amici vicini e lontani, buonasera, buonasera, ovunque voi siate». E ricordiamoci, riportando la famosa citazione di Antoine de Saint-Exupéryper ogni fine c’è un nuovo inizio».

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Marco Spiandorello
Marco Spiandorello , padre di cinque figli,vive e risiede a Padova. Ha compiuto inizialmente gli studi professionali turistico alberghieri, completati con un percorso economico –giuridico all'Università di Perugia . Dopo giovanili esperienze lavorative nel settore turistico alberghiero in Italia e all’estero, in particolare in Svizzera, e l'assolvimento del servizio militare , ha iniziato l’attività imprenditoriale, giovanissimo, rilevando l’azienda di famiglia, un Centro di Formazione professionale di Padova. Contemporaneamente ha alternato esperienze lavorative , sempre in Italia e all’estero ,con l’insegnamento nella scuola pubblica e l’attività di cooperazione in particolare nel Paesi dell'Est Europa e dell'Africa Centrale . Nel 1994, dopo la partecipazione al concorso nazionale,viene immesso in ruolo dal Ministero della Pubblica Istruzione, in qualità di docente di scuola superiore per le discipline di marketing e laboratorio turistico alberghiero. L’insegnamento e l’esercizio della libera professione, oltre all’attività di impresa gli permettono di lavorare in diversi settori (istruzione e formazione professionale,industria turistica,pubblicaamministrazione,pmi,università’,agroalimentare,sicurezza,lavoro,termalismo,agroambiente,comunicazione pubblica,sociale, immigrazione e cooperazione),in quasi tutte le regioni italiane,e in diversi paesi esteri(Slovacchia,Spagna,Romania,Moldavia,Albania,Bielorussia,Ucraina,e Senegal). Solo negli anni 2000 si approccia a tematiche completamente diverse dall’origine del suo itinerario personale,organizzando azioni, e progettando studi, dedicati a due ambiti cruciali della vita del nostro Paese:l’Immigrazione e la Sicurezza pubblica insieme allo Sviluppo economico del territorio. Le sue esperienze professionali hanno registrato numerose attività, in qualità di organizzatore di eventi,missioni istituzionali e di cooperazione, oltre a diverse attività redazionali e giornalistiche a mezzo stampa e radiotelevisive. E' stato consulente degli Enti strumentali della Regione Veneto e Regione (Lazio Lavoro e Veneto Lavoro) negli anni 2003-2005 relativamente a progetti di formazione lavoro e gestione dei flussi migratori provenienti dalla Moldavia,Romania e Albania. Dal 2008 al 2015 è stato amministratore di diverse società di progettazione e gestione di attività di cooperazione nei settori turistico,culturale,economico e del lavoro in Ucraina,Albania,Moldavia e Romania. Dal 2013 al 2015 ha svolto l'incarico di direttore del CIMECT (Centro Internazionale della Moldavia per lo sviluppo della cultura turistica) presso l'Università di Stato Ion Creanga di Chisinau. Ha maturato numerose esperienze tecnico -politiche “dietro le quinte” collaborando come consulente esperto di consiglieri e amministratori locali e parlamentari nazionali ed europei dal 1990 al 2010 . Dal 2011 al 2015 e’ stato coordinatore della più’ grande struttura formativa nazionale Istituti Formazione Lavoro, accreditata nel settore del benessere , con più di 1000 allievi dislocati in quattro province del Veneto, allargando la sua esperienza nel settore della formazione professionale riconosciuta e finanziata avviata nel 1992. Quest’ultima esperienza gli ha permesso di erogare attività di servizio pubblico per la Pubblica amministrazione (Regione Veneto formazione ) con la conseguente acquisizione di conoscenze e competenze nei sistemi di processo della progettazione,controllo e rendicontazione delle risorse pubbliche nazionali ed europee . Dal 2012 al 2014 è stato professore incaricato dell'Università di Stato “I. Creanga” a chisinau (repubblica di moldavia) nel Master “protecţia juridică a patrimoniului arheologic”. Dal 2016 è rientrato a tempo pieno ad insegnare laboratorio e cultura enogastronomica presso l’Istituto Alberghiero “Pietro d'Abano di Abano Terme. Dal 2017 diverse collaborazioni pubblicistiche in particolare con il giornale on line ViPiù, oltre ad essere consulente esperto per diversi enti di formazione professionale accreditati nelle regioni Emilia Romagna,Veneto,Lombardia,Lazio e Puglia. Sta completando il proprio curriculum studiorum con ulteriore percorso di formazione umanisticapresso l'Università di Padova ( corso di laurea in Progettazione e gestione del Turismo Culturale),dopo aver partecipato con una borsa di studio Erasmus ad un itinerario di studio internazionale presso l'Università Montaigne di Bordeaux, nell'anno accademico 2020-2021.