Fir e art. 3 comma 7 del DL Milleproroghe, sen. Zanettin: “È una buona notizia di Natale per le vittime delle banche”

2434
Residui del FIR e il sen. Pierantonio Zanettin (FI)
Residui del FIR e il sen. Pierantonio Zanettin (FI)

Nei giorni scorsi i risparmiatori azzerati dalle sei banche risolte, alias fallite, e cioè BPVI, Veneto Banca, Banca Etruria, Carife, Banca Marche e CariChieri, sono stati sballottolati fra mille andirivieni fra emendamenti presentati a tarda sera e ritirati all’alba (leggi il nostro “Fir e 500 mln residui, emendamento del 20 dicembre ritirato il 21 alle 3.20. Prudenza di Zanettin e Miatello e ‘speranze’ di Cappelletti” con i link all’interno che ripercorrono alcune fasi della vicenda).

Tutto gira intorno alle ipotesi di ripescare i loro problemi (la riammissione alla valutazione delle loro domande per circa 3.800 di loro che le avevano presentate errate o incomplete e la redistribuzione dei 500 milioni circa dei 1.575 stanziati dalla legge 145, istitutiva del Fondo Indennizzo Risparmiatori), fra tutti i beneficiari, oltre 135.000, già lecitamente ammessi o quelli da “ripescare).

Le ultime voci rinviavano a una soluzione, parziale o totale del composito problema, fuori dalla Legge Finanziaria, appena passata tra mille difficoltà tecniche e politiche con la fiducia alla Camera, da replicare al Senato entro il 31 dicembre, pena l’esercizio provvisorio, ma nel decreto legge annuale Milleproroghe (leggi “FIR, un thriller per azzerati banche: fine da film natalizio o dramma? Video appello di Miatello e ‘memo’ di Ugone a Meloni“) che verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre per poi andare alle Camere per la sua conversione in legge magari con opportuni emendamenti.

Dopo una “premonizione” al riguardo (leggi “Fir, on. Davide Bergamini: “Lega lavora per prolungare col Milleproroghe esame domande accesso”. E i 500 milioni residui che fine faranno?“) abbiamo voluto sentire, a bocce ferme o, per lo meno, in “frenata“, il senatore vicentino di Forza Italia, Pierantonio Zanettin, da sempre attivo su questo fronte ma che ultimamente, come abbiamo scritto, aveva preferito dirci che si sarebbe continuato ad attivare con i suoi colleghi alla Camera, dove si giocava la partita, aspettando, però, qualcosa di concreto prima di esprimersi per non illudere le vittime delle banche con voci spesso contrastanti e che duravano solo poche ore.

Sen. Pierantonio Zanettin, sono state ore convulse quello che hanno caratterizzato l’approvazione della legge di bilancio. Possiamo ora fare il punto su quanto è stato stabilito in ordine al FIR?

In effetti dal Senato, anche io ho avuto difficoltà a seguire quanto stava accadendo alla Camera.
Ora però sono riuscito ad acquisire le necessarie informazioni e sono in grado di fornire alcuni dati precisi.

L’emendamento 50.03 dei relatori è stato davvero ritirato?
Ho parlato con l’on. Pella, uno dei relatori del provvedimento, che mi ha confermato che l’emendamento sul Fondo Indennizzo Risparmiatori presentava criticità insuperabili ed è stato quindi ritirato di comune accordo con gli altri relatori.

Anna Maria Bernini con i candidati vicentini di FI (da sx Trevisan e Olivo alla Camera, Zanettin al Senato, Fanton alla Camera) - foto di Gianni Poggi
Anna Maria Bernini con i candidati vicentini di FI (da sx Trevisan e Olivo alla Camera, Zanettin al Senato, Fanton alla Camera) – foto di Gianni Poggi

Il ministro Annamaria Bernini, che ringrazio dell’impegno, conosceva bene la questione, avendo incontrato i rappresentanti dei risparmiatori a Vicenza in campagna elettorale, tra cui Patrizio Miatello, mi ha assicurato però che la proroga della commissione tecnica è stata disposta dall’art. 3 comma 7 del DL Milleproroghe.
Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri non è però ancora chiuso ed è passato alla valutazione del Mef.

 

 

Cosa vuol dire? Può ancora cambiare?

Ora è al vaglio tecnico degli uffici del Mef.
Qualche modifica di dettaglio può ancora aver luogo, ma il ministro Bernini mi ha assicurato che vigilerà perché la norma uscita dal Consiglio dei Ministri sia stabilizzata.

Invece del riparto del residuo di 500 milioni si è parlato in Consiglio dei ministri?
Ora la priorità era quella di prorogare la commissione e tenere a disposizione degli indennizzi il saldo residuo.
Poi avremo 6 mesi per mettere a punto la normativa per la redistribuzione del saldo.

Mentre pubblichiamo l’intervista esclusiva a Pierantonio Zanettin ci arriva un commento negativo sulla legge di bilancio “lato Fondo Indennizzo Risparmiatori” del deputato del Movimento 5 Stelle, Enrico Cappelletti, trevigiano ma residente a Bassano, commento che pubblicheremo integralmente ma che si sofferma sulla mancata soluzione del problema in quell’ambito criticando poi l’approvazione solo di un Odg di Enrico Letta, che definisce “perfino imbarazzante”.

Cappelletti, un altro dei più attivi tra i 5S sul fronte della tutela dei risparmiatori, non fa riferimento all’art. 3 comma 7 del DL Milleproroghe, in cui confida il collega-avversario politico di Forza Italia, per cui noi col senatore Zanettin, che si fa forte anche dell’impegno del ministro Bernini, non possiamo che augurarci per le 140.000 vittime e passa della mala gestio delle sei banche risolte e del loro, comunque, inefficace controllo da parte degli organi preposti, che quell’articolo vada in porto.

Lettera di Giorgia Meloni prima delle politiche del 2022
Lettera di Giorgia Meloni prima delle politiche del 2022

Solo così, a questo punto, si terrebbe aperta la porta anche alla redistribuzione dei fondi residui del Fir grazie a possibili emendamenti, che ci auguriamo che possano essere condivisi da tutto il parlamento visto che qui si tratta non non di una questione ideologica ma di un atto di giustizia verso cittadini che hanno creduto nelle banche e nello Stato e ricordato che addirittura l’attuale primo ministro Giorgia Meloni si era impegnata alle redistribuzione del residuo del Fondo Indennizzo Risparmiatori come previsto, sia pure con qualche ambiguità, dalla legge 145, istitutiva del Fir stesso.