Florovivaisti, nell’ordinanza Zaia scompare divieto di vendita al dettaglio. Claudio Padovani (Confagricoltura): “abbiamo perso tutto marzo e metà aprile”

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fioriere a ponte Novo

Via libera nell’ultima ordinanza del governatore Luca Zaia alle manutenzioni del verde e alla vendita al dettaglio di piante e fiori nei vivai.

“Scompare il divieto – spiega Claudio Padovani, presidente dei florovivaisti di Confagricoltura Veneto – di commercio di prodotti florovivaistici in punti vendita autonomi che era stato inserito nell’ordinanza precedente della Regione Veneto. Torna a valere, quindi, il Dpcm nel punto in cui sottolinea che sono consentite le attività di produzione, trasporto e commercializzazione di prodotti agricoli, con il chiarimento successivo arrivato da Palazzo Chigi in cui era stato spiegato che “è consentita la vendita al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti, ammendanti e di altri prodotti simili”. Questo vale però per chi ha il codice Ateco 01, cioè le coltivazioni agricole, e non per chi ha solo la licenza di commercio relativa a piante e fiori. Comunque ora il grosso del settore riparte e ci auguriamo che le nostre 1.500 aziende florovivaistiche venete, che danno lavoro ad alcune decine di migliaia di addetti, riescano a riprendersi, anche se abbiamo perso tutto marzo e metà mese di aprile, che costituiscono quasi l’80 per cento del nostro fatturato annuale”.

Claudio Previatello, responsabile nazionale del settore florovivaismo di Anga- Giovani di Confagricoltura e presidente dei giovani di Confagricoltura Rovigo, che ha un vivaio di fragole, piante e fiori a Grignano Polesine, consiglia di avere a portata sempre tutta la documentazione per dimostrare di essere in regola:

È meglio farsi mandare una visura camerale dal proprio commercialista, in modo da mostrare il codice dell’azienda in caso di controlli. Oggi, dopo un mese e mezzo di stop, finalmente ripartiamo, ma il danno subito è grande e la confusione fatta è stata tanta. Molte, infatti, le telefonate dei cittadini che ci chiedono se siamo aperti. Ci chiamano soprattutto per chiederci piantine da orto. Con i fiori invece abbiamo perso buona parte della stagione, e cioè tutte le vendite legate alle primule e altre primizie oltre a tutte le feste più importanti, da Pasqua alla Festa del Papà”.


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