Formazione e riqualificazione professionale, Meritocrazia Italia su Programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori)

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Programma GOL

Da diverse settimane in tutte le Regioni italiane vengono pubblicati i primi bandi relativi al programma GOL “Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori”, intervento nazionale finanziato dall’Unione europea nell’ambito del PNRR all’interno della misura Inclusione e coesione, che intende introdurre delle azioni di riforma delle politiche attive del lavoro e la gestione di misure finalizzate a contrastare la disoccupazione anche per favorire l’inclusione sociale.

Come da più parti si ripete ormai da tempo, la formazione e la riqualificazione professionale, particolarmente in questo momento storico, rappresentano un’opportunità preziosa.

Per evitare che vada sprecata, occorre partire da due assunti principali. Il primo è relativo all’analisi dei dati che segnalano la necessità delle aziende di assumere personale con qualifiche non presenti. La seconda sollecitazione, che può sembrare ovvia, è quella di non perdere di vista che i temi su cui è incentrato il PNRR, prevedono risorse per la digitalizzazione e la transizione ecologica che introdurranno inediti profili professionali.

Partendo proprio da qui, si intende evidenziare che il tema della formazione professionale deve riguardare innanzitutto il tessuto imprenditoriale, costituito per oltre il 95% da micro e piccole imprese, per il quale il progetto GOL rappresenta un’occasione probabilmente unica.

Tutti i percorsi formativi, e quindi anche quelli erogati attraverso il programma GOL, devono prevedere un coinvolgimento attivo delle aziende che ospiteranno gli allievi all’interno di un monte ore che prevede sia la presenza in aula, sia la presenza in azienda per lo svolgimento dello stage. Purtroppo, molte imprese non sono a conoscenza dei bandi e non sono strutturate per richiedere finanziamenti previsti per loro dal PNRR.

Per questo, gli enti erogatori dei percorsi formativi dovrebbero coinvolgere sin dalla fase di progettazione le aziende, anche aggregate in rete, con un triplice intento.
Il primo obiettivo è quello di mettere a conoscenza le imprese di tutti quei profili professionali che saranno indispensabili in settori strategici e, in particolare, nella transizione digitale e nella transizione ambientale.
In secondo luogo, lo stage deve rappresentare per gli allievi meritevoli una reale possibilità di avviare una collaborazione professionale con l’impresa ospitante.
Infine, proposito è anche quello di coinvolgere gli imprenditori, o loro collaboratori, nell’attività di docenza, in qualità di esperti, al fine di trasmettere al meglio le mansioni che verranno svolte.

Sarebbe opportuno introdurre delle premialità per quegli enti di formazione professionale che al termine di un percorso formativo vedranno allievi assunti e, di conseguenza, delle decurtazioni quando non viene assunto nessun allievo.
Il coinvolgimento di aziende che hanno formalizzato un contratto di rete di imprese può favorire l’assunzione di personale poiché questa forma di aggregazione consente di impiegare la codatorialità, che, a sua volta, permette di ripartire i costi fra più imprese all’interno delle quali uno o più lavoratori svolgono una medesima mansione.

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Fonte: Formazione e riqualificazione professionale

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