(Adnkronos) – Il superbonus “è una misura eccezionale per tempi eccezionali, come tante altre cose fatte in epoca pandemica. Finita quella ubriacatura, da questo tipo di droga economica bisogna uscire”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervistato a ‘Il giorno de La Verità’. “Purtroppo – ha sottolineato Giorgetti – la disintossicazione è dolorosa ma qualcuno la deve fare. Mi rendo conto che chi più ne trae vantaggi non è d’accordo ma dalla droga bisogna uscire. Io spero che si metta un punto definitivo, però è giusto e anche mio dovere come ministro dell’Economia mettere in chiaro la situazione”. Quanto alla sugar tax “anche io non sono contento che entri in vigore. L’ultima Legge di bilancio aveva fatto uno sforzo per rinviarla a luglio, con l’emendamento abbiamo fatto un ulteriore sforzo, dimezzando l’importo previsto per l’entrata in vigore al primo di luglio. Stiamo facendo esattamente in queste ore uno sforzo per cercare molto faticosamente di trovare una copertura finanziaria per rinviare l’entrata in vigore al primo gennaio del 2025, credo che alla fine ci arriveremo ma credo che non sia il tema centrale di politica economica del governo”. Poi la plastic tax: “Nel maxi-emendamento presentato c’è il rinvio al 2026 della plastic tax che non entra in vigore ma di questo nessuno mi ha ringraziato, mi auto-ringrazio da solo”. Riguardo al “nuovo” patto di stabilità, Giorgetti ha osservato: “E' un percorso che per un Paese molto indebitato e con tassi alti come l’Italia diventa molto difficile da onorare”. “Noi – ha spiegato – confidiamo che da un lato i tassi di interesse finalmente scenderanno, e io ritengo che il percorso inizierà presto. Dall’altro lato, dobbiamo fare un esame serio delle spese che ci possiamo permettere, tagliando tutto quello che possiamo tagliare e che non è produttivo. È uno sforzo che la politica deve fare seriamente”. Parlando dei tassi di interesse Giorgetti spera che da giugno "cominci la discesa". “Diciamo che con la Lagarde c'è una simpatica dialettica iniziata circa un anno e mezzo fa – ha affermato – in cui osservavo che a mio giudizio l'inflazione in Italia e in Europa non dipendeva dal surriscaldamento dell'economia ma dall'andamento dei prezzi energetici e quindi una stretta di politica monetaria non serviva a nulla". Quindi ha aggiunto: "Ognuno fa il proprio mestiere, Lagarde fa la cattiva facendo la governatrice della Bce, io cerco di fare il cattivo difendendo gli interessi dell'Italia, facendo il ministro dell'Economia. Sono convinto che i tassi debbano scendere e scenderanno perché questa è la logica e la realtà". Per la spesa pubblica “lo scorso anno abbiamo tagliato circa 3 miliardi da ministeri ed enti collegati, sembra poco ma di fatto abbiamo ridotto drasticamente la spesa discrezionale, cioè quella per cui non ci sono impegni vincolanti che non si possono disattendere”, ha detto il ministro dell’Economia. “È un percorso che impone un uso efficiente di tutte le risorse disponibili – ha evidenziato Giorgetti – Poco prima di fare questa intervista ho fatto una chiacchierata col ministro Sangiuliano e finalmente ha messo in una prospettiva imprenditoriale anche la dimensione dei beni culturali italiani che molto spesso noi regalavamo alle visite dei turisti, in particolare stranieri, mentre noi sappiamo benissimo che soprattutto quando andiamo all’estero questo non è così”. Per Giorgetti “è un sistema che ha iniziato a generare anche ricchezza che permette la manutenzione, quindi una logica nuova che dobbiamo applicare in ogni settore della pubblica amministrazione. Per diventare molto attenti a come vengono spese le risorse che arrivano dalla tassazione dei cittadini”. Con la cultura si mangia adesso, ha osservato Maurizio Belpietro, che ha intervistato il ministro. "Io penso che si mangerà – ha osservato Giorgetti – ed è uno dei settori fondamentali su cui si costruisce anche la ripresa economica, abbiamo dei numeri significativi che arrivano dal mondo dei servizi. Tutto quello che è legato al turismo e alla cultura è uno dei driver delle prospettive di crescita di questo Paese e fortunatamente la nostra cultura i cinesi non la possono copiare”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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