Green Pass obbligatorio sui luoghi di lavoro, CUB Vicenza a prefetto: “rischi istituzionali, sanitari, sociali ed economici”

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Maria Teresa Turetta Cub Vicenza Veneto e segretario nazionale pubblico impiego)
Maria Teresa Turetta (Cub Vicenza e segretario nazionale pubblico impiego)

A pochi giorni dall’entrata in vigore del green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro il sindacato CUB di Vicenza ha manifestato oggi 7 ottobre davanti alla prefettura di Vicenza e ha consegnato la seguente lettera al prefetto:

Ill.mo Prefetto
la scrivente O.S. sottopone alla Sua attenzione i rischi connessi all’introduzione dell’obbligo del possesso del
Green Pass ai lavoratori previsto dal Decreto legge 127/2021.
Precisiamo la nostra contrarietà a questo decreto che discrimina i lavoratori, calpestando diritti
costituzionali e contrattuali. I contenuti del decreto sono stati emanati in totale spregio delle indicazioni dell’Unione Europea del 7 luglio scorso che si seguito riportiamo: “E’ necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinate”.

Il nostro intervento però in questa sede è volto ad evidenziare i rischi istituzionali, sanitari, sociali ed economici che potranno scaturire nel momento in cui una percentuale di lavoratori, che in media si aggira intorno al 15-20 per cento del totale, non potranno accedere ai posti di lavoro perché privi di Green Pass. La certificazione verde, oltre ad essere totalmente inutile ai fini della prevenzione del contagio nei posti di lavoro, causerà inevitabili sacche di resistenza tra i lavoratori coinvolti che non accettano questo ricatto. Ecco che allora il Green Pass diventa uno strumento offerto dal governo al lavoratore per
fermare la produzione e ma anche i servizi essenziali, quelli che -per intenderci- sono particolarmente tutelati
in caso di sciopero dalla Legge 146 e dagli accordi di settore pubblici e privati perché ritenuti servizi
essenziali.
A rischio pertanto sono i servizi istituzionali e la sicurezza del territorio, l’aspetto sanitario correlato ai servizi
di raccolta rifiuti, i servizi rivolti alla popolazione e, più in generale, un fermo delle attività economiche e
produttive.
Si chiede pertanto il Suo intervento presso il Governo Italiano per fermare gli effetti nefasti che tale decreto
avrà sui servizi istituzionali e sulle attività economiche, puntando altresì a forme alternative e molto più
efficaci di monitoraggio del contagio, ad esempio promuovendo l’utilizzo dei tamponi salivari gratuiti.
Il Governo ha lasciate immutate le condizioni di grave carenza di organico nei servizi pubblici, sanità, scuola,
enti locali, servizi socio sanitari che inevitabilmente saranno oggetto di pesanti tagli e privatizzazioni, con
tutto ciò che ne consegue per i lavoratori, pensionati e le masse popolari. Per tali motivi la CUB con tutto il
sindacalismo di base ha proclamato lo sciopero generale il prossimo 11 ottobre: le politiche contro i lavoratori
e le masse popolare troveranno la nostra ferma opposizione.