Il 26 aprile in sede Vinova si parla di lavoro, di donne, di occupazione e conciliazione

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L’occupazione femminile fa bene. A tutti. Un patto per il lavoro femminile, piano strategico territoriale per il vicentino

Proseguono le serate promosse dalla lista Vinova per approfondire temi di primario interesse e stimolare il dibattito con la cittadinanza. Giovedì 26 aprile, alle 20.30 presso la sede di Via Verdi 50/78 si parlerà di lavoro e occupazione femminile con un trio di relatrice di tutto rispetto. Interverranno infatti Rosanna Bonollo (imprenditrice), Grazia Chisin (Segretario Generale UIL Vicenza) e Lorenza Leonardi (componente della Segreteria di Cisl Vicenza e del Consiglio Generale Regionale CISL Veneto).


«Il mondo si sta privando di una enorme risorsa», ed eliminare i pregiudizi che impediscono di superare le disparità tra uomini e donne è «un imperativo pressante sia dal punto di vista economico sia da quello morale»: è con queste parole che il fondatore del World Economic Forum, Klaus Schwab ha commentato il Global gender gap report 2017 (l’indice stilato dal WEF dal 2006 e che classifica 144 paesi in base alle loro performance per raggiungere l’uguaglianza tra uomini e donne su quattro aree chiavi: lavoro, istruzione, salute e rappresentanza politica), che per la prima volta dopo circa un decennio di lento ma costante progresso verso la parità di genere ha registrato un’allarmante battuta d’arresto.

L’Italia si trova all’82° posto nella classifica generale, perdendo 32 punti rispetto all’anno scorso. Le cause principali sono da rintracciarsi nell’indicatore economico (118° posto) e nel divario nello stipendio percepito a parità di tipologia di lavoro (126° posto); inoltre le donne lavorano in media più tempo degli uomini (512,7 minuti al giorno contro i 453,1 dei maschi), e sono più facilmente colpite dalla disoccupazione. Ma anche per quanto riguarda la salute siamo finiti al 123° posto.

Secondo il Gender Inequality, Growth and Global Aging del 2007 dell’ONU il raggiungimento della parità tra uomini e donne nella partecipazione economica, avrebbe contribuito ad aumentare il Pil nell’Eurozona del 13%. L’eguaglianza nell’accesso al lavoro potrebbe portare importanti benefici soprattutto nei Paesi in cui persiste una grande disparità tra uomini e donne, economica, sociale e culturale. L’Italia potrebbe registrare una crescita potenziale del PIL del 20%. Più cautamente la Banca d’Italia nel 2012 stimava che il conseguimento dell’obiettivo di un tasso di occupazione femminile al 60% avrebbe comportato un aumento del Pil fino al 7% circa.

In sintesi: le differenze di genere sono un freno per la nostra economia e la mancata partecipazione delle donne al mercato del lavoro ha un riflesso negativo sul Pil.

 

La proposta per il vicentino

La partecipazione femminile (dati ISTAT) al mercato del lavoro veneto cresce nel 2015, ma il tasso di occupazione femminile in Italia (48,5%) rimane ancora 12 punti sotto la media UE. Attualmente in Italia 650mila donne inattive si prendono cura dei familiari non autosufficienti, ma dichiarano che vorrebbero lavorare e non possono farlo per l’insufficienza di servizi pubblici o per l’alto costo di quelli privati.

In questo quadro le politiche per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e lo sviluppo di welfare aziendale e territoriale rappresentano un importante fattore di innovazione e si ripropongono di fornire strumenti che migliorino l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro.

La centralità della conciliazione quale strumento per liberare da un lato le donne da una scelta obbligata tra figli e lavoro e dall’altro risorse e talenti femminili utili allo sviluppo del Paese è un tema centrale per un territorio ad alta intensità professionale come Vicenza.

I rappresentanti della classe dirigente del Nordest individuano proprio nella mancanza di servizi di cura per l’infanzia e per gli anziani (86 per cento) e nella scarsità di risorse economiche per le famiglie (77,9 per cento) le principali motivazioni per cui le donne ancora faticano a essere al tempo stesso madri e lavoratrici.

La ricerca di un patto territoriale orientato a rilanciare servizi e soluzioni per le donne occupate o in cerca di lavoro, in presenza di impegni familiari di cura, diviene centrale per una amministrazione attenta alla qualità della vita e dello sviluppo di questa città.

Le relatrici

Rosanna Bonollo, imprenditrice, da anni attiva in proposte e progetti per il riconoscimento e la promozione delle donne in ambito lavorativo ed imprenditoriale e la parità di genere. È componente della Consulta del Movimento Donne Impresa di Confartigianato e della cabina di regia del progetto finanziato dal FSE “Nuovi modelli e strumenti di welfare aziendale per le piccole imprese” relativo alla DGR 254 del 08 marzo 2016 “Pari Opportunità nel lavoro che cambia”.

Grazia Chisin, Segretario Generale UIL Vicenza già Segretario provinciale della Uil Turismo Commercio e Servizi. Attuale Consigliera di Parità della Provincia di Vicenza. La Consigliera di Parità è un Pubblico ufficiale contro le discriminazioni e per le pari opportunità tra uomo istituita con la finalità di svolgere funzioni di promozione e di controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza, di opportunità e di non discriminazione tra donne e uomini.

Lorenza Leonardi, componente della Segreteria di Cisl Vicenza e del Consiglio Generale Regionale CISL Veneto. I suoi principali ambiti tematici di competenza e di impegno sono la formazione, le politiche attive e la parità di genere. Già responsabile del Coordinamento Donne di Cisl regionale, nonché componente del Coordinamento nazionale, è stata anche Consigliera di parità provinciale per Padova, poi vicepresidente della Commissione regionale Pari opportunità e Consigliera regionale di parità supplente.