Ilva di Taranto, Confindustria si chiede chi pagherà i lavoratori e Forbes “risponde”: i 102 mld di patrimonio dei 10 più ricchi in Italia

279
Ilva da salvare: ci penasano i più ricchi d'Italia?
Ilva da salvare: ci penasano i più ricchi d'Italia?
Ilva ArcelorMittal
Ilva ArcelorMittal

Una delle dichiarazioni confindustriali (fonte ilsole24ore) sulla ex Ilva di Taranto:
«È una responsabilità della politica risolvere le questioni che ha determinato». Così il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, parlando delle conseguenze dell’uscita di Arcelor Mittal. Una cordata per salvare l’ex Ilva? «Non so quando la si possa trovare e chi paga tutti questi lavoratori: ricordo che non c’è solo Taranto, ma tanti stabilimenti in Italia» ha aggiunto.

Facciamoci una domanda: dove troviamo i soldi?

Una risposta veloce, qua:

(i 10 più ricchi in Italia secondo le stime di Forbes – ottobre 2019)

Leonardo Del Vecchio patrimonio 24.4 miliardi di dollari

Giovanni Ferrero (gruppo Ferrero) patrimonio di 21.9 miliardi di dollari

Giorgio  Armani patrimonio di 11.2 miliardi di dollari

Stefano Pessina con un patrimonio di 10.3 miliardi.

Landini Leotti (gruppo Menarini) patrimonio di 8.1 miliardi di dollari

Silvio Berlusconi ha un patrimonio di 7 miliardi di dollari

Augusto e Giorgio Perfetti patrimonio di 6.9 miliardi di dollari

Paolo e Gianfelice Mario Rocca (gruppo Techint) patrimonio di 3.7 miliardi di dollari

Piero Ferrari (unico figlio vivente di Enzo Ferrari) patrimonio di 3.4 miliardi di dollari

Ennio Doris patrimonio di 3.3 miliardi di dollari

Totale 100,2 miliardi di dollari …

… e ci chiediamo ancora dove sono i soldi necessari per gli investimenti e per avere un lavoro e servizi decenti?

Bisogna proprio continuare a spremere i pensionati e i lavoratori o basterebbe una patrimoniale progressiva sulle grandi ricchezze?

 

Una birra o una pizza al mese per una buona… informazione

Se sei arrivato a leggere fin qui vuol dire che apprezzi il nostro giornalismo. Sempre più persone leggono VicenzaPiu.com e le sue testate sorelle senza pagare nulla perché tutti i cittadini devono avere un’informazione libera ed indipendente.

Ma il nostro giornalismo richiede tempo e denaro mentre i ricavi della pubblicità non sono sufficienti per coprire i nostri costi e pagare i collaboratori che credono nella nostra missione, quella di garantire sempre la migliore informazione possibile.

Se ci leggi e apprezzi lo sforzo che facciamo 24 ore su 24 per aiutarti a “sapere”, puoi, però, aiutarci a continuare e a migliorare il nostro lavoro per il prezzo di una birra o di una pizza al mese.

Aderisci, allora, con pochi euro all’iscrizione annuale al nostro VicenzaPiù Freedom Club

Ti ringrazio

Giovanni Coviello

Articolo precedenteCroce Rossa Italiana: a Vicenza a gennaio un corso di formazione per diventare Volontari
Articolo successivoAcqua alta: raggiunti 120 cm alle ore 9.55. Per domani, lunedì 23 dicembre, sono previsti 135 cm alle ore 9.25
Giorgio Langella
Giorgio Langella è nato il 12 dicembre 1954 a Vicenza. Figlio e nipote di partigiani, ha vissuto l'infanzia tra Cosenza, Catanzaro e Trieste. Nel 1968 il padre Antonio, funzionario di banca, fu trasferito a Lima e lì trascorse l'adolescenza con la famiglia. Nell'ottobre del 1968 un colpo di stato instaurò un governo militare, rivoluzionario e progressista presieduto dal generale Juan Velasco Alvarado. La nazionalizzazione dei pozzi petroliferi (che erano sfruttati da aziende nordamericane), la legge di riforma agraria, la legge di riforma dell'industria, così come il devastante terremoto del maggio 1970, furono tappe fondamentali nella sua formazione umana, ideale e politica. Tornato in Italia, a Padova negli anni della contestazione si iscrisse alla sezione Portello del PCI seguendo una logica evoluzione delle proprie convinzioni ideali. È stato eletto nel consiglio provinciale di Vicenza nel 2002 con la lista del PdCI. È laureato in ingegneria elettronica e lavora nel settore informatico. Sposato e padre di due figlie oggi vive a Creazzo (Vicenza). Ha scritto per Vicenza Papers, la collana di VicenzaPiù, "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" e ha curato "Quirino Traforti. Il partigiano dei lavoratori". Ha mantenuto i suoi ideali e la passione politica ed è ancora "ostinatamente e coerentemente un militante del PCI" di cui è segretario regionale del Veneto oltre che una cultore della musica e del bello.