Impronte digitali ed iride, Turetta (Cub): “i Dipendenti Pubblici dicono no, schedatura di massa” 

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dipendenti comunali
Protesta dipendenti comunali

Impronte digitali ed iride – scrive Maria Teresa Turetta, CUB Pubblico Impiego – al posto del badge per milioni di Dipendenti Pubblici, un provvedimento gravissimo ed odioso, una schedatura di massa che lede la dignità stessa dei Lavoratori, indicati e trattati come criminali e criminalizzati di fronte a tutti, utenza e cittadini. Una decisione che sfonda una nuova porta nel mondo del lavoro, che da oggi rende possibile e legittima chiunque, solo in virtù di un rapporto di lavoro, a pretendere ed utilizzare dati così personali dei Dipendenti, cominciando proprio da impronte digitali ed iride.

Un governo ed un parlamento evidentemente in assoluta continuità con il passato che per i costi di questo provvedimento stanzia 35 milioni solo per il 2019, ma neanche un euro per i contratti scaduti e per milioni di Lavoratori Pubblici da tempo in profonda crisi salariale grazie ad accordi, tagli, contratti a perdere ed alle politiche anche sindacali di questi decenni, di soggetti ormai complici e spariti dai radar anche in questa occasione.

Oggi ancora di più, immediatamente come prima decisione, rilanciamo la nostra campagna ed invitiamo tutti a partecipare alle iniziative che organizzeremo nelle piazze e nei posti di lavoro.