In Consiglio comunale la situazione dell’area “Ex Gasometri”: in aula studenti e docenti degli istituti che chiedono la realizzazione della palestra scolastica

60
Comune di Venezia
Comune di Venezia

    E’ stata dedicata alla situazione dell’area “Ex Gasometri” a San Francesco della Vigna, soprattutto in relazione alla richiesta avanzata ormai da anni da parte dei vicini istituti scolastici (Benedetti-Tommaseo, Algarotti-Sarpi e Mocenigo) di veder finalmente realizzata una palestra per i circa 2.000 ragazzi che frequentano queste scuole, l’ultima parte dell’odierno Consiglio comunale.

    Presenti in aula anche studenti, genitori e docenti di questi istituti che hanno ribadito davanti al Consiglio, con una serie di interventi, la loro assoluta contrarietà alla soluzione che era stata ventilata nel 2015 dal Comune (allora retto dal commissario prefettizio Zappalorto) e dai proprietari in quel momento dell’area, che prevedeva la costruzione di una piccola palestra all’interno degli spazi del Sarpi, a carico dei privati.

    Un’ipotesi ora comunque superata, visto che la Città Metropolitana ha stanziato 2 milioni di euro per la realizzazione di una palestra a norma, in grado di ospitare non solo eventi sportivi ma anche altre attività scolastiche, come assemblee, incontri, ecc., che trova il gradimento delle scuole interessate.

   Una soluzione che è, condivisa anche dal Consiglio comunale, che ha presentato però, sull’argomento due diverse mozioni; una di maggioranza (che ha raccolto 18 si, 1 no e 5 astensioni) e una di minoranza, approvata con 12 si, e 8 astensioni.

    Se sulla palestra rimane comunque il problema di stabilire dove potrà essere costruita (se cioè all’interno dell’area “Ex Gasometri”, o in una del Comune un po’ più lontana, ma soggetta al momento ad alcuni vincoli), il vero nodo riguarderà la destinazione futura dell’area “Ex gasometri”, ormai da anni in mano ai privati. Il suo nuovo possibile proprietario, si è già detto disposto non solo a concedere una parte del terreno per la realizzazione dell’impianto, ma pure a sovvenzionarlo, chiedendo però come contropartita il cambio della destinazione d’uso dell’area: da residenziale a ricettivo-alberghiera.