In gioco il futuro dell’Europa, non solo di venerdì

242
Friday for the future a Vicenza
Friday for the future a Vicenza

Friday for future… L’impegno deve essere per tutti i giorni della settimana. I segnali di crisi sono evidenti da tempo e il suo sinusoide continua a procedere verso il basso. E’ altrettanto evidente che la democrazia ha invertito il suo percorso nelle promesse, di libertà, di uguaglianza, di benessere, di potere dal basso e in molti Paesi, anche di consolidata tradizione democratica, i sistemi politici barcollano.

Il modello di democrazia costituzionale rappresentativa deve essere quindi migliorato, perfezionato, riformato profondamente, ma difeso anche da nemici inconsapevoli che spesso credono in facili soluzioni rischiando di proporre rimedi peggiori dei mali che dicono di voler contrastare.

Il rischio di una involuzione autoritaria è altresì evidente nell’impegno in corso di costruire muri piuttosto che a gettare ponti, a badare ai confini piuttosto che a creare relazioni. Viene spesso confuso l’orgoglio dell’identità di un Popolo dimenticando i drammi passati del nazionalismo identitario con la convinzione che quel passato non possa ritornare.

Si confonde sempre più la distinzione tra vero e falso di fronte al dilagare delle frottole e del loro uso politico poco argomentato, troppo spesso urlato e condizionato da semplici opinioni ben confezionate esteticamente come un qualsiasi prodotto del mercato.

A partire anche da riproposte di certi soggetti che difendono di fatto solo il loro status quo: abili oratori privi del buon esempio e responsabili unici del loro fallimento politico costituito principalmente da un eccesso narcisistico.

Bisogna rivedere e valutare nuove forme di organizzazione della politica che devono essere intentate e sperimentate da subito perchè la radicalizzazione del conflitto politico e sociale attualmente in atto non è senza ragioni e non va sottovalutata.

A partire dall’aumento delle disuguaglianze ben più forti della crescita globale del reddito: creazione di ricchezza che si è dissociata dal miglioramento del benessere collettivo.

Ma il realismo della conoscenza e della critica non deve giustificare un pessimismo per un impegno necessario a contenere la logica per cui il potere e il consenso vengono ricercati come fini in sé; quella che riduce la politica a uno scambio tra consenso e protezione o tra consenso e sussidi, o peggio a semplice propaganda.

La politica deve invece ridiventare il modo normale con cui una società tenta di dare responsabilmente forma al proprio futuro e il potere deve essere indotto a ricordare che esso ha anche un altro volto.

Cerchiamo di ricordarlo al momento del voto per le prossime elezioni europee.

Anche se non sarà un venerdì.

Articolo precedenteL’Ulss 7 assume contemporaneamente 42 infermieri: sfruttata graduatoria del concorso
Articolo successivoMunicipalità di Marghera: convocazione Consiglio martedì 16 aprile
Innamorato di Vicenza, la "mia città", dipendente per 33 anni alla fiera di Vicenza e componente per 20 anni circa della commissione nazionale tecnica di AEFI (associazione nazionale fiere italiane). Ha maturato esperienze sindacali per oltre 30 anni dalla veste di RSA fino al ruolo di Presidente del direttivo provinciale della categoria del commercio CGIL (Filcams) e ha contribuito alla fondazione del Partito Democratico assumendo vari ruoli fino ad essere il segretario del circolo 3 di Vicenza per due mandati. Attualmente si occupa di consulenza aziendale per l'organizzazione e sviluppo delle imprese. Da sempre attivo nel volontariato è socio nell'associazione culturale L'IdeAzione, presidente del consiglio d'istituto del liceo Lioy , delegato provinciale della Fondazione Caponnetto e componente della commissione turistica dell'ACI Vicenza. Nell'ambito sportivo si dedica alle relazioni esterne della società sportiva Rugby Vicenza e, tanto per non farsi mancare nulla nel volontariato, è un convinto donatore di sangue.