Il barometro è lo strumento di misura della pressione atmosferica. Il primo barometro della storia fu il barometro ad acqua, sviluppato ufficialmente nel 1641 dal matematico e fisico italiano Giovanni Battista Baliani; tuttavia sembrerebbe che tale strumento, sebbene in versioni più rudimentali, fosse già in utilizzo dai Padri Pellegrini durante le navigazioni verso il Nuovo Mondo. Sicuramente lo strumento aveva già una grande diffusione in Europa nella seconda metà del Seicento grazie all’abilità raggiunta dai mastri vetrai.
Questo barometro oggi è conosciuto con il nome di barometro di Goethe, in quanto ne fu trovato uno nella camera dove morì il grande pensatore tedesco. Si tratta di uno strumento infallibile nel funzionamento, sebben approssimativo nella lettura. L’oggetto è composto da un’ampolla di vetro, chiusa nella parte superiore, contenente del liquido, generalmente dell’acqua colorata, collegata attraverso il principio dei vasi comunicanti ad un tubicino sempre di vetro.
Al variare della pressione atmosferica viene a crearsi una pressione, o una depressione, sul liquido contenuto nel tubicino di vetro (aperto alla sua sommità); variazioni atmosferiche portano ad un innalzamento (bassa pressione) o un abbassamento (alta pressione) del livello del liquido qui contenuto. Osservando le variazioni del livello del liquido è possibile prevedere l’evolvere delle condizioni meteo, con un’approssimazione di circa 24 ore.
L’invenzione ufficiale del barometro è attribuita ad Evangelista Torricelli, che realizzò il cosiddetto barometro di Torricelli nel 1644. L’oggetto è costituito da un tubo riempito di mercurio, lungo non meno di 80 centimetri, con l’estremità superiore chiusa e quella inferiore immersa in una vaschetta contenente anch’essa mercurio. La pressione dell’aria sul mercurio della vaschetta fa innalzare o abbassare il livello del mercurio nel tubo: misurando il livello nel tubo rispetto a quello nella vaschetta si ottiene la pressione.
Meno precisi ma più pratici i barometri metallici inventati nel 1843 dal francese Lucien Vidi. L’organo sensibile alla pressione è una scatoletta appiattita (capsula barometrica) con pareti metalliche sottili e ondulate, nella quale viene fatto il vuoto. Le variazioni di pressione provocano compressioni ed espansioni della capsula, che sono amplificate da un sistema di leve e trasmesse a un ago indicator o a un display elettronico.
Quando l’elemento sensibile è costituito da un cilindro appiattito in cui è stato praticato il vuoto, si parla di un barometro olosterico. Quando il barometro è costituito da un tubo Bourdon a sezione lenticolare, si parla di barometro aneroide.
In basso rispettivamente il barometro olosterico e il barometro aneroide.
Le ampie basi sono corrugate in modo da presentare un’ampia escursione per effetto della pressione atmosferica agente su di esse. Un sistema di leve ed ingranaggi trasmettono questo movimento ad un indice che visualizza la pressione su una scala graduata.
Il barometro elettronico a cella di carico è costituito da una piccola camera in cui è stato fatto il vuoto, in cui una parete è chiusa da un sensore di deformazione a cella di carico. In funzione della deformazione prodotta dalla pressione, la cella produce un segnale elettrico che può essere elaborato da un microprocessore o da un voltmetro.
Le più grandi invenzioni della storia
di LUCA FUSARO
La storia dell’umanità è ricca di scoperte memorabili, nate dall’ingegno, dalla casualità o da una combinazione dei due fattori. Alcune hanno cambiato il corso della storia e plasmato il mondo intero; difficilmente potremmo immaginare il nostro stile di vita di oggi, senza di esse. In questa serie di articoli vedremo quali sono le invenzioni e le scoperte più grandi e più utili di sempre, considerando la loro storia e l’impatto che hanno avuto sulla società moderna.
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