Lula condanna i disordini di Brasilia, mentre la Corte sospende il governatore della capitale

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Lula

Il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha condannato le migliaia di sostenitori radicali dell’ex presidente di estrema destra del Brasile, Jair Bolsonaro, che hanno preso d’assalto e vandalizzato il Congresso, la Corte Suprema e l’ufficio presidenziale del Paese prima che le forze di sicurezza ne riprendessero il controllo.

Lula, in visita nello Stato di San Paolo, è tornato nella capitale domenica sera per visitare i luoghi democratici brasiliani, passando davanti a finestre in frantumi e opere d’arte distrutte all’interno del palazzo presidenziale.

Inoltre, ha bollato gli scontri come “abominevoli” e ha detto che le persone coinvolte saranno individuate e punite, siglando un provvedimento di emergenza che consente al governo federale di intervenire a Brasilia e di attuare “tutte le misure necessarie” per ripristinare l’ordine. Le autorità hanno arrestato intanto almeno 400 persone.

Gli attacchi a Brasilia sono stati paragonati alla rivolta del 6 gennaio 2021 al Campidoglio degli Stati Uniti e sono avvenuti una settimana dopo l’insediamento di Lula.

La sinistra ha sconfitto Bolsonaro nel ballottaggio di ottobre, una delle elezioni più combattute del Brasile.

L’episodio di domenica è stato uno dei peggiori attacchi alla democrazia in Brasile dal colpo di stato militare del 1964. Infine, il giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes ha ordinato la sospensione immediata del governatore di Brasilia per 90 giorni, accusando lui e il capo della pubblica sicurezza del distretto di aver favorito l’attacco alla capitale del Paese.

Fonte: The Vision