Il Mes è un problema? L’intervista all’on. Covolo (Lega): non crediamo alla “gratuità” del fondo, manca investitura forte al governo

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Mes, l'amore e la finanza ai tempi del Coronavirus, di Mauro Maruzzo (incisore e illustratore vicentino)
Mes, l'amore e la finanza ai tempi del Coronavirus, di Mauro Maruzzo (incisore e illustratore vicentino)

Nel coinvolgente dibattito sul Mes, Meccanismo Europeo di Stabilità), il cosiddetto Fondo Salva Stati che, in base agli annunci, dovrebbe essere senza “condizionalità” per “finanziare” i paesi per le spese sanitarie correlate direttamente con la pandemia Coronavirus Covid 19, dopo il vicentino Pierantonio Zanettin (deputato di Forza Italia), il veronese Diego Zardini (deputato del Partito Democratico), in attesa degli altri parlamentari veneti interpellati interviene su VicenzaPiu.com la parlamentare marosticense della Lega, già sindaco di Breganze, Silvia Covolo.

Innanzitutto qual è la posizione sua  e del suo partito sul MES?

Siamo contrari al MES, tanto che la Lega votò contro la richiesta di autorizzazione alla sottoscrizione del Trattato istitutivo nel febbraio 2012. Sul punto il premier Conte, attaccando frontalmente Salvini e la Meloni in assenza di contraddittorio, nell'ambito della diretta trasmessa dalla TV di Stato nella serata di venerdì 10 aprile, ha divulgato informazioni scorrette.

Il MES fu sottoscritto dal Governo Monti, sostenuto anche dall'allora PDL, ma non dalla Lega. La Meloni non era più Ministro e non era nemmeno presente in aula al momento delle votazioni.

Le trattative in ambito UE erano state iniziate dal Governo Berlusconi con il Ministro Tremonti (per onor del vero la Lega ne faceva parte e il via libera dell'Italia al Mes arrivò con il Consiglio dei ministri di quel governo il 3 agosto 2011, che poi cadde per lasciare il campo a Monti sotto le pressioni europee, ndr) all'indomani della gravissima crisi finanziaria del 2008. Era stato chiesto di condividere il debito a livello europeo, attraverso l'emissione di obbligazioni comuni.

Il Trattato approvato dall'esecutivo tecnico nel 2012 prevedeva qualcosa di completamente diverso, ovvero la concessione da parte dell'Europa di prestito vero e proprio, la cui attivazione da parte degli Stati avrebbe imposto la ristrutturazione del debito e l'ingerenza dell'UE nella politica economica nazionale. Abbiamo visto il caso della Grecia.

A prescindere dal fatto che il Presidente del Consiglio non dovrebbe permettersi di inveire contro le opposizioni (che svolgono soltanto un ruolo di controllo e vigilanza), tengo a precisare che Lega e FDI si sono limitati a censurare l'operato di questo Governo e del Ministro Gualtieri, che senza investitura alcuna da parte delle Camere ha partecipato all'Eurogruppo del 7/8 aprile, convenendo condizioni che a nostro avviso andrebbero discusse preventivamente in aula, anche se pare che martedì 21 aprile ci sarà soltanto una informativa di Conte senza votazioni, in vista dell'Eurogruppo del 23 aprile p.v.. Io personalmente sarò presente, ma la sottrazione di certe questioni al dibattito e al voto parlamentare mi delude moltissimo.

Proprio perché, dove è stato utilizzato, il Mes originario ha sempre creato gravi difficoltà ai popoli, lasciando i paesi stremati dopo severe politiche di austerità,  Movimento 5  Stelle e Lega, vicini su questo punto anche se con sfumature diverse, temono che l’Italia finisca con il cappio al collo.

In effetti, il MES approvato dal Governo Monti impone, come ho detto prima, la ristrutturazione del debito e il controllo sulle politiche di bilancio nazionali da parte dell'UE. Alla Grecia è stato imposto di ridurre e di licenziare i dipendenti pubblici. Vogliamo arrivare a questo?

Io sono stata Sindaco (di Breganze) dal 2009 al 2014. Anni pesantissimi e molto difficili dal punto di vista economico e finanziario. Il Patto di Stabilità dell'UE ci ha imposto sacrifici immani, ci ha negato la possibilità di fare investimenti e di impiegare le risorse che avevamo in cassa, anche a livello locale. Così abbiamo dato l'impressione di non fare nulla, perchè i cittadini non potevano vedere risultati concreti, anche se passavamo magari i giorni e le notti in municipio a far quadrare i conti.

Ecco, la vita di un ente non può essere ridotta a questo, al pagamento dei debiti e alla tenuta della contabilità. La gente si aspetta opere e servizi!

Il Mes per il Coronavirus dovrebbe essere senza condizionalità. Quindi avrebbe senso non utilizzarlo?

Il Ministri Gualtieri asserisce che non si tratti di MES ma della attivazione di una linea di credito, nella misura del 2% del PIL, a copertura di spese sanitarie dirette e indirette connesse all'emergenza coronavirus.
Nessun prestito è senza interessi o condizioni, lo stesso Conte, cambiando rotta rispetto al discorso del 10 aprile u.s., ha asserito di voler valutare bene le condizioni contrattuali.
Questo mi convince che il finanziamento non sia a costo zero, come hanno cercato di farci credere (peraltro in modo poco convincente e poco lineare), e che potrebbe mettere l'Italia in amministrazione controllata. Del resto, a me hanno insegnato che nessuno ti dà qualcosa senza chiedere nulla in cambio.
Inoltre, il prestito sarebbe di 36 miliardi, quando ne servirebbero almeno 200 per aiutare famiglie, imprese, professionisti.

La posizione di Forza Italia in questo caso si distingue nettamente da Lega e Fratelli d’Italia e anche quella del M5S non è totalmente in linea con quella della maggioranza.  Cosa significa?

Già giovedì al Parlamento Europeo M5S e PD si sono spaccati sul voto alla risoluzione proposta dai Verdi sul MES e sugli Eurobond. Penso che Conte abbia previsto per il prossimo martedì una semplice informativa alle Camere, senza votazioni, proprio per scongiurare spaccature in aula, come quelle viste in Europa. Per questo Conte si è riservato di affrontare ogni questione dopo l'Eurogruppo del 23 aprile p.v. Ma mi chiedo come potrà partecipare a questo vertice senza alcuna investitura parlamentare. Lo ritengo un gesto scorretto dal punto di vista istituzionale, ma indicativo della fragilità di una maggioranza divisa su tutto, nata dal nulla, formata da persone che si sono detestate fino al giorno prima. Penso sia evidente che pure su queste tematiche la pensino diversamente e che le componenti sovraniste vogliano rimarcare le differenze dai filoeuropeisti.

Penso che Forza Ilalia abbia votato a favore del MES nell'erroneo convincimento che il prestito sia veramente a tasso zero e senza condizioni, ma allora la riserva di Conte, di esaminare le condizioni e i termini, sarebbe del tutto priva di senso!

Come vede la situazione per gli Eurobond o Coronabond o anche Recovery Bond che di si voglia?

Gli Eurobond sarebbero a carico del bilancio comune, presuppongono una mutualizzazione del debito, ed è chiaro che i paesi più virtuosi non vogliano accollarsi i problemi di quelli con problemi pregressi. Questa crisi è simmetrica (ha colpito tutti gli Stati membri) ma ha effetti asimmetrici, essendo destinata ad avere effetti più pesanti nei Paesi già in difficoltà, come il nostro. Non a caso in Italia è previsto un calo del PIL del 9%, più alto della media europea del 7,5%, come pure un aumento del tasso di disoccupazione, più marcato di altri paesi. Se la Germania si assesta intorno al 3%, noi dovremmo passare dal 10 al 12%. Non esiste una unione politica perchè le differenze sono troppo evidenti. E il bilancio comune è molto esiguo.

Tra le altre misure previste, nessuna sarebbe a costo zero per l'Italia. Pensiamo all'istituzione del Fondo SURE, che fornirebbe agli Stati membri assistenza finanziaria, per un totale di 100 miliardi di euro, sotto forma di prestiti concessi a condizioni favorevoli, ma che sarebbero basati su un sistema di garanzie volontarie (in totale 25 miliardi di euro) degli Stati membri nei confronti dell'UE. Questo fondo è volto a consentire il finanziamento di regimi di riduzione dell'orario lavorativo o di misure analoghe mirati a proteggere i lavoratori dipendenti e autonomi e pertanto a ridurre l'incidenza della disoccupazione e della perdita di reddito. 

Si parla poi dell'attuazione della proposta della BEI di creare un fondo di garanzia paneuropeo di 25 miliardi di euro, capace di assicurare, in partenariato con i finanziatori locali e con gli istituti di promozione nazionali, finanziamenti per 200 miliardi di euro, a favore delle imprese, in particolare PMI, in tutta l'UE.

Il Fondo (temporaneo) per la ripresa economica (Recovery Fund) è volto a sostenere la ripresa, finanziando, attraverso il bilancio dell'UE, programmi volti a rilanciare l'economia, garantendo la solidarietà dell'UE agli Stati membri più colpiti (alcuni Stati membri, tra cui l'Italia, hanno chiesto di finanziare il Fondo mediante l'emissione di debito comune).

Ma allora perché giovedì al Parlamento Europeo Forza Italia ha votato, insieme alla  Lega,  contro l’emendamento dei verdi sui Corona Bond?

I verdi hanno presentato una risoluzione per istituire un fondo alimentato da obbligazioni comuni, con garanzia del bilancio dell'UE. I soldi dovranno essere concessi e restituiti in base alla partecipazione al bilancio comune, per cui ci rimetterebbe chi, come l'Italia, vi partecipa in misura inferiore. Le risorse necessarie sono ingenti e il bilancio comune andrebbe ampliato, ad esempio mettendo tasse europee sulla plastica, quindi cercando le risorse dai cittadini, anzichè fare intervenire la BCE.

Ma lei non è deluso da come certi paesi si sono  comportati  con l’Italia in questa crisi?

Sinceramente penso che il rigore e l'austerità di paesi come l'Olanda e la Germania debbano fare riflettere maggiormente l'Italia sulle prossime scelte economiche e finanziarie, che condizioneranno pesantemente il nostro futuro.
Non ravvedo egoismo ma soltanto sano realismo da parte degli Stati più prudenti.
L'UE è già venuta incontro all'Italia, sospendendo l'applicazione del Patto di Stabilità e Crescita e allentando la disciplina in materia di aiuti di stato, finendo con il permettere le garanzie statali sui prestiti alle imprese e sovvenzioni alle imprese.
La BCE ha messo sul piatto 750 miliardi di euro per il nuovo programma di acquisto di titoli del settore privato e pubblico per l'emergenza pandemica (PEPP), acquistando 11,855 miliardi di euro di titoli di Stato italiani nell'ambito del suo Programma di acquisto di titoli pubblici. Certamente, si può fare di più, ma non si può dire che l'Italia sia stata abbandonata.
Se i nostri rappresentanti istituzionali avessero partecipato ai tavoli europei forti di una investitura parlamentare, magari gli effetti sarebbero stati diversi.
Inutile fare brutta figura in Europa e dare la colpa alle opposizioni "cattive", cui non è permesso di partecipare al dibattito.

Cosa dire sulle annotazioni dell'on. Silvia Covolo, alcune condivisibili, da noi, altre meno?
Che ci piacerebbe avere sempre interventi di questo livello, che danno un senso alla dialettica politica con argomentazioni documentate e ragionate e non solo con l'attivazione meccanica di un indice da pigiare in occasione delle votazioni in parlamento sul tasto del Sì o su quello del No in base alle indicazioni del leader di turno.

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