Niente Pride per la Corea del Sud, Seoul nega il permesso per la parata

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Pride corea del sud

Gli organizzatori della più grande parata del Pride della Corea del Sud hanno promesso di portare avanti il loro evento, anche dopo che il governo metropolitano di Seoul ha negato loro il permesso di utilizzare la piazza centrale dove di solito si svolgono i festeggiamenti.

La decisione amministrativa viene vista come un altro colpo alla comunità LGBTQ+ in un Paese socialmente conservatore che non sembra voler fare passi avanti quando si tratta di riconoscere i diritti delle persone omosessuali.

I funzionari della città di Seoul hanno fatto sapere di aver ricevuto due richieste per l’utilizzo di Seoul Plaza, un grande spazio verde fuori dal municipio che è un punto focale per le manifestazioni e gli eventi, il prossimo 1 luglio, ma hanno dato la priorità a un gruppo cristiano che chiedeva di tenere un concerto per i giovani piuttosto che alla parata del Pride.

Rainbow Action, una coalizione di gruppi di minoranze della Corea del Sud, ha accusato la città di Seoul di “allinearsi all’omofobia e alla discriminazione” permettendo a un gruppo cristiano di “bloccare il raduno”.

Decine di migliaia di partecipanti al pride si sono riuniti nella Seoul Plaza, di fronte al municipio della capitale sudcoreana, ogni anno dal 2014, ad eccezione di una pausa di due anni nel 2020 e 2021 a causa della pandemia, ma i diritti LGBTQ+ rimangono una questione controversa in Corea del Sud, tra norme di genere radicate e conservatorismo sociale dominante.

Fonte: The Vision