Il Parco della Pace a Vicenza, Roberto Cattaneo (FI) a Pupillo e Selmo (Da adesso in poi): polemiche inventate

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Trenino lungo il Parco della Pace a Vicenza nel giorno dell'Open Day
Trenino lungo il Parco della Pace a Vicenza nel giorno dell'Open Day

Il rito della contestazione a 360° da parte di rappresentanti dell’opposizione non si arresta mai, neanche sul Parco della Pace (qui la sua apertura, ndr). Questa volta  sono i colleghi Sandro pupillo e Giovanni Selmo che  si esercitano al tiro al bersaglio. Per il collega Selmo qualche scusante  può esserci visto  che  non era in Consiglio la passata legislatura ma il collega Pupillo sa bene come  si sono svolte le cose  e sa perfettamente  che questo parco è stato, e lo sarà ancora per molto, una fonte di costi non sufficientemente valutati dalla gestione Variati, ma  costanti.

I progettisti e l’impresa realizzatrice del parco, e conseguentemente il direttore dei lavori che ne hanno la responsabilità, sono frutto delle scelte della ex maggioranza. Le modifiche apportate al progetto sono nell’ambito di quanto permette la Legge e  soprattutto sono state apportate sulla base di una corale richiesta di Istituzioni e Associazioni che sentivano la necessità e la utilità dell’inserimento in quell’area  della Protezione Civile, struttura indispensabile  per la sicurezza ambientale non solo di Vicenza ma  di tutta la Provincia.

Una necessità da affrontare e risolvere, sostenuta fortemente dall’Amministrazione Rucco, proposta inserita nel programma elettorale e ignorata completamente dalla Giunta Variati. La  variante H3 è in fase di valutazione da parte dell’impresa che tra un mercato impazzito e il conflitto in essere sta cercando soluzioni costruttive alternative e con l’aiuto dell’amministrazione di far quadrare gli importi stimati in fase di progetto.

E questa è una fatalità di cui nessuno ha colpa, con l’arrivo del Covid si sono aggiunti oltre altri ritardi anche ulteriori costi. Cito quali esempi emblematici, un paio di problemi riscontrati, frutto anche della sprovvedutezza del passato. Una bonifica data per conclusa e  costata cara ma che si è dovuta riprendere con il ritrovamento di ben oltre 170 ordigni  bellici e un costo suppletivo di circa 500 mila euro oltre a un ritardo  di oltre 6 mesi. Durante  la fase di scavo, sono stati individuati alcuni ritrovamenti archeologici che hanno comportato ulteriori approfondimenti di verifica rallentando ancora le lavorazioni in area nord.

Neanche questo era stato messo nel conto dalla precedente gestione. In conclusione  il collega Pupillo dovrebbe, rinfrescare la  sua memoria, ammettere che la “sconfitta” è della passata gestione che con il fatto di voler  “piantare la propria  bandierina” prima della scadenza  della legislatura, non ha verificato  al meglio ogni passaggio della vicenda Parco della Pace. Questi interventi per nulla aderenti alla concretezza dei fatti non sono una forma di controllo sempre ben accetta, ma semplicemente dei boomerang.

Roberto  Cattaneo – FI