Pellegrinaggio alla Sacra Moschea della Mecca: cosa devi sapere

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Sacra Moschea della Mecca
Sacra Moschea della Mecca
Cosa è successo: L’Hajj è il pellegrinaggio tradizionale alla Sacra Moschea della Mecca, in Arabia Saudita, e rappresenta il quinto pilastro dell’Islam: ogni fedele che ne abbia le possibilità fisiche ed economiche, almeno una volta nella vita, deve mettersi in viaggio verso questo luogo sacro, ripercorrendo il sentiero battuto dal profeta Maometto circa 1.400 anni fa.

Perché è importante: I musulmani di tutto il mondo tornano in Arabia Saudita questa settimana per celebrare l’annuale pellegrinaggio dell’Hajj dopo una pausa di due anni causata dalle restrizioni dovute alla pandemia. Avvolti in vesti bianche semplici, centinaia di persone hanno eseguito il primo rituale dell’Hajj, che consiste nel camminare per sette volte in senso antiorario intorno alla Kaaba, l’edificio sacro al centro della Grande Moschea della Mecca che simboleggia l’unità di Dio nell’Islam. Secondo la tradizione, poi arriva il sai, cioè camminare o correre sette volte tra le due colline di Safa e Marwa, per commemorare le azioni di Hajar, la moglie del profeta Ibrahim, che camminò sette volte in quei luoghi in cerca di acqua per suo figlio Ismail. Da qui, i pellegrini saranno portati alla tendopoli di Mina, che si trova a circa otto chilometri dalla Mecca, dove trascorreranno la notte in preghiera. Il terzo giorno i pellegrini tornano a Mina per la lapidazione delle Jamarat – le tre strutture in pietra che rappresentano il diavolo – e per il sacrificio di un animale. Dopo il sacrificio, i pellegrini procedono alla rasatura o alla rasatura dei capelli. Prima che il pellegrinaggio termini, alcuni di questi passaggi vengono ripetuti.

La nostra visione: Questo momento, il pellegrinaggio alla Sacra Moschea della Mecca, è un’opportunità per i musulmani di adempiere a un obbligo religioso, ma anche una possibilità per l’economia delle città sante dell’Arabia Saudita – anche a Medina – se si pensa agli introiti connessi all’alloggio, al trasporto, alle tasse, ai doni dei fedeli. Prima della pandemia, i vari pellegrinaggi musulmani rappresentavano i principali guadagni per il regno e ammontavano a circa 12 miliardi di dollari all’anno. Poi, il coronavirus ha fatto diminuire il numero dei pellegrini dell’Hajj a 1.000 nel 2020 e a circa 60.000 nel 2021, quando l’evento è stato aperto solo ai residenti dell’Arabia Saudita. Quest’anno, il regno ha autorizzato l’ingresso a un milione di musulmani per celebrare i riti. Si tratta ancora di livelli inferiori rispetto a prima della pandemia, quando partecipavano fino a 2,5 milioni di persone, e l’accesso è garantito solo ai pellegrini di età compresa tra 18 e 65 anni, completamente vaccinati o guariti dal contagio. L’Hajj rimane uno dei più grandi raduni religiosi del mondo e ospitarlo è una questione di prestigio per i governanti sauditi, per cui essere custodi dei luoghi più sacri dell’Islam è la fonte più potente della loro legittimità politica.