Pettorina obbligatoria per i cacciatori, dopo i fatti di Sovizzo l’Intergruppo Tutela Animali rilancia il codice

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Pettorina obbligatoria per il riconoscimento e altre misure per evitare che fatti come quelli di Sovizzo non si ripetano o che i responsabili possano essere facilmente presi.

I consiglieri regionali dell’intergruppo Tutela Animali, Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon del Partito Democratico, il portavoce delle opposizioni Arturo Lorenzoni e l’esponente di Europa Verde Cristina Guarda, rilanciano il tema. Lo fanno ricordando una loro mozione depositata da tempo e lo fanno dopo quanto avvenuto a Sovizzo (leggi qui la cronaca della vicenda).

Zanoni, Bigon, Lorenzoni e Guarda ricordano i contenuti della Mozione che ancora deve essere discussa in Aula “con la quale abbiamo messo nero su bianco una serie di misure da adottare per evitare queste situazioni. A cominciare dall’obbligo per i cacciatori di indossare una pettorina con un codice alfanumerico per facilitarne l’identificazione anche in caso di incidente: se l’avesse indossata, il responsabile dell’episodio di Sovizzo sarebbe stato già identificato.

Ma sono inoltre necessari: il raddoppio delle distanze di sicurezza da edifici e strade nell’attività di caccia; il divieto di iscrizione agli Ambiti Territoriali di Caccia e Comprensori Alpini per almeno 10 anni per chi causa incidenti violando le distanze di sicurezza da strade e abitazioni; la revoca del tesserino di caccia con il divieto di rilascio di un nuovo tesserino per almeno 10 anni per chi causa incidenti violando le distanze di sicurezza da strade e abitazioni”.

I consiglieri dell’Intergruppo hanno inoltre presentato una interrogazione all’assessore regionale con delega alla Caccia, Cristiano Corazzari: “Cosa intende fare, con inderogabile urgenza, per impedire ai folli autori di questi gesti criminali di poter continuare, impuniti, a mettere a repentaglio la vita di persone e animali”?

I consiglieri regionali del gruppo animalista commentano poi quanto avvenuto nel Vicentino. “L’episodio di Sovizzo – dicono -, è purtroppo solo l’ultimo di una lunga scia che produce ferimenti e uccisioni di persone e animali. Tutto legato all’uso incontrollato di armi da parte di soggetti la cui irresponsabilità è palese. Eppure tutto tace da parte della Regione, malgrado le denunce e la nostra Mozione depositata ancora nel novembre 2021 che resta sepolta nei cassetti”.