Il 22 marzo è attesa la decisione sul maxi-processo relativo all’inquinamento da Pfas, di cui è ritenuta principale responsabile la Miteni di Trissino. L’ipotesi è di unire i due filoni, cosiddetti Pfas1 e Pfas2. Nel frattempo Pfasland, l’organo di informazione di Let’s stop Them/crimini ambientali, comitato di redazione interdisciplinare, sito per promuovere giustizia, ambiente e sociale a partire dalla questione Pfas, annuncia un doppio appuntamento, domenica 21 marzo dalle 15 e lunedì 22, giorno appunto dell’udienza, di manifestazione e presìdi. Ci sarà un vero e proprio accampamento, smontato prima del coprifuoco, con una serie di dibattiti, fuori dal tribunale, sul tema dell’inquinamento da Pfas.
“Domenica 21 marzo dalle ore 15 fino alle ore 12 di lunedì 22 marzo – spiegano gli organizzatori – nei giorni mondiali della poesia, dell’acqua e di San Benedetto, patrono d’Europa, occuperemo lo spazio della Piazza del Tribunale di Vicenza. Dal pomeriggio alla sera di domenica, la mattina del giorno dopo, staremo a parlare tra di noi, attivisti, cittadini, gruppi, associazioni, con momenti centrali di “assemblea distanziata” (fisicamente, ma non sul tema) in un grande cerchio, dando appuntamento a giornali, televisioni, documentaristi (sarà presente una troupe condivisa del regista americano del film Genx: a chemical cocktail e del regista italiano Chemical Bros). Ripercorreremo tutta la storia del grande inquinamento da Pfas, ovvero sia della grande contaminazione del Veneto centrale, chiamando voci, amici, attivisti di altri territori (Padova, Venezia, Spinetta Marengo), presentando al pubblico, in uno “spazio comune”, le istanze e i protagonisti stessi del processo, per meglio conoscersi reciprocamente: daremo la parola agli avvocati, alle parti civili, alle persone colpite, alle molteplici diverse componenti del movimento. Alle ore 17 faremo il punto su bonifica, nuovi acquedotti, incenerimento, collegato ambientale (limiti/messa al bando pfas), analisi sangue e alimenti, progetti di ricerca (con ricercatori universitari presenti).
“Installeremo una specie di campo base “alpinistico”, con vari punti/persone di riferimento, per informazioni e scambio di materiale, per valorizzare le relazioni e le connessioni, quasi un prepararsi a scalare simbolicamente, l’indomani, l’Everest del diritto: il crimine ambientale e i suoi risvolti sociali (tema che sarà l’oggetto specifico dell’«udienza di riunione fascicoli» prevista per il giorno dopo).
“La notte ad elaborare il materiale, la mattina pronti all’azione finale, tutti insieme, in cordata. Ma per arrivare a ciò, il momento di comunità più importante sarà il tardo pomeriggio di domenica quando (ore 19), con una grande orazione civile strutturata a più voci, chiameremo la poesia a difenderci dalla prepotenza delle carte bollate. Chiameremo la poesia dialettale, l’avvocato e Poeta Ernesto Calzavara con i compagni di poesia Giacomo Noventa e Romano Pascutto, a difenderci dall’arroganza dei potenti. La poesia dimenticata, insubordinata alle logiche del profitto, esiliata dai nostri territori – concludono gli organizzatori – sarà la nostra arma contro la devastazione, la violenza, il Potere con la p maiuscola”.