Porto Burci: Pupillo, Selmo (Da adesso in poi) e Asproso (Coalizione Civica): “Università valuti altre aree”

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Porto Burci
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Tiene banco la questione Porto Burci a Vicenza dopo la notizia che lo spazio dell’ex scuola gestito da diverse associazioni culturali tra cui Legambiente e Arci, dove si svolgono corsi di falegnameria, concerti, mostre, reading di poesia, potrebbe chiudere per far posto a un nuovo polo dell’Università. I consiglieri di opposizione Sandro Pupillo, Giovanni Selmo (Da adesso in poi) e Ciro Asproso (Coalizione Civica) hanno presentato un’interrogazione al sindaco Francesco Rucco, all’Assessore ai Servizi Sociali Matteo Tosetto, all’Assessore al Patrimonio Silvia Maino, al Consigliere Delegato alle Politiche Giovanili Jacopo Maltauro e al Presidente del Consiglio comunale Valerio Sorrentino.

“Nel 2018, a seguito di un bando pubblicato dalle Politiche Giovanili per la creazione di un centro formativo e culturale, lo spazio denominato “Porto Burci” è stato affidato ad un pool di associazioni con capofila Legambiente, diventando un punto di riferimento per molte persone (ed in particolar modo giovani), sia culturale che aggregativo. Basti pensare che “Porto Burci” è utilizzato quasi quotidianamente – dal mattino fino a sera – e non incide in alcun modo sul bilancio comunale. Al contrario, gli attuali gestori hanno saputo attrarre finanziamenti esterni grazie a progetti di elevata qualità – scrivono i consiglieri di centrosinistra – Avendo appreso da Il Giornale di Vicenza in data 14 giugno che l’Università e il Comune cercavano spazi in città per lo sviluppo dell’Ateneo e che un’ipotesi era la concessione dell’immobile di Porto Burci avevamo chiesto la convocazione della Seconda Commissione per trattare appunto l’argomento: “Porto Burci, recupero S.Silvestro, ex Scuola Giusti – ricognizione immobili e destinazione futura.” Considerato che:durante la Commissione, svoltasi in data 14 luglio u.s., gli Assessori avevano dato rassicurazioni sul fatto che non ci sarebbe stato alcun accordo preventivo, ma lo spazio sarebbe stato nuovamente oggetto di bando pubblico, valutando la pubblicazione dello stato tra la primavera/estate del 2021”.

“Appreso che lo spazio, secondo quanto scritto in un comunicato stampa dalle associazioni che oggi lo gestiscono potrebbe essere oggetto di un cambio di destinazione d’uso, valutato che l’eventuale chiusura di “Porto Burci”, in favore dell’Università, creerebbe un dualismo inaccettabile tra cultura ecologista-solidale e cultura dell’innovazione tecnologica che non porterebbe alcun beneficio alla città. I sottoscritti Consiglieri Comunali interrogano l’Amministrazione per sapere: quale sia effettivamente il futuro dello Stabile di Porto Burci. È prevista la pubblicazione di un nuovo bando nel 2021 o vi sarà un cambio di destinazione d’uso? Perché si vuole destinare proprio questo spazio così virtuoso che oggi è un ritrovo stabile per centinaia di persone che ogni settimana partecipano a corsi, conferenze, workshop e spettacoli – concludono i consiglieri di minoranza – e non si possono prendere in considerazione altre aree dismesse?”.