Ragazzo fermato da poliziotto, Veneto che vogliamo e Coalizione Civica per Lorenzoni: “atto di violenza, subito indagine interna”

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I candidati in consiglio regionale della provincia di Vicenza della lista “Il Veneto che vogliamo”, che sostiene come presidente l’ex vicesindaco di Padova Arturo Lorenzoni, chiedono in una nota che sia fatta chiarezza sull’episodio avvenuto ieri che ha visto un poliziotto prendere per il collo un ragazzo.

“Un atto di violenza da parte della Polizia, che ha coinvolto un giovane vicentino in una delle vie centrali di Vicenza nei pressi di Porta Castello, appare ingiustificato e va chiarito – affermano i candidati di Lorenzoni a proposito dell’episodio che ha visto protagonista un ragazzo di colore e un poliziotto -. I video che girano sui social narrano di un controllo dei documenti a dei ragazzi, poi trasformatosi in una presa al collo: atto che sembra irragionevole e oltre il limite dell’uso legale della forza da parte delle forze di polizia. Chiediamo al Questore e al Prefetto di accertare i fatti e le responsabilità, chiarire l’accaduto pubblicamente e sanzionare i responsabili di eventuali violazioni dei regolamenti. La sicurezza e il rispetto delle persone, soprattutto se minorenni, non hanno colore, a Vicenza come in tutto il paese. Non vogliamo credere – conclude la nota – che questo tipo di trattamento dipenda dal colore della pelle”.


Di seguito il comunicato dei portavoce di Coalizione Civica, Leonardo Dodo Nicolai e Mariangela Santini sul fatto in Viale Roma

“Da qualche ora gira un video in cui un agente della polizia blocca un ragazzo di colore tenendolo fermo per il collo. È un video inquietante che riporta alla mente accadimenti di una gravità inaudita.

Siamo per fortuna ben lontani dalle immagini che ci arrivano da oltre oceano, ma una violenza simile non è tollerabile in un Paese democratico.

Chiediamo al Sindaco di incontrare il Questore affinché sia avviata al più presto un’indagine interna per accertare colpe e responsabilità. Chiediamo anche che la richiesta sia raccolta da tutte le forze politiche cittadine e che lo sdegno sia unanime, perché il rispetto della persona non ha colore politico.

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