Riparto residuo Fir, Miatello (Ezzelino e FI): “Bloccano tutto azioni legali volute da associazioni come quella di Ugone”. Che sta per annunciare sua lista

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Ex banche venete e Fir. Patrizio Miatello, Rodolfo Bettiol e Loris Mazzon: protagonisti della nascita del FIR (Fondo Indennizzi risparmiatori)
Ex banche venete e Fir. Patrizio Miatello, Rodolfo Bettiol e Loris Mazzon: protagonisti della nascita del FIR (Fondo Indennizzi risparmiatori)

Patrizio Miatello, presidente di Ezzelino III da Onara Associazione Giustizia Risparmiatori e recentemenente candidatosi a Vicenza per Forza Italia, scrive a tutti i risparmiatori una lettera aperta sul Fir (molto critica su associazioni come quella di Ugone, che sta per candidarsi con una sua lista) e sul possibile riparto del residuo di oltre 500 milioni che ci ha fatto pervenire e che pubblichiamo di seguito per opportuna conoscenza (leggi su ViPiu.it del 28 marzo scorso «Indennizzi Fir a soci azzerati banche, prof. Bettiol ha la soluzione: “Scorporare controversie e ripartire residuo effettivo. Le associazioni si compattino”».

La sentenza del tribunale di Venezia che condanna alle spese legali € 300.000 i Frati del Santuario di Monte Berico “Provincia Veneta dell’Ordine dei Servi di Maria”, merita riflessioni sulle iniziative legali relative alle vicende delle banche venete.

Ricordando che dopo la messa in liquidazione delle ex Banche Venete del 25/06/2017, la realizzazione dei diritti dei soci era impraticabile, l’unica possibilità da noi individuata, progettata e promossa dal 29/06/2017 (Bettiol-Mazzon-Miatello) era l’istituzione di un  fondo vittime degli illeciti finanziari alimentato dai conti dormienti, sconsigliando nella quasi totalità dei casi iniziative legali, comprese e in particolare le costituzioni di massa di parte civile nei procedimenti penali. Bastavano alcuni risparmiatori per banca, visto che con i debiti delle banche nulla sarebbe rimasto ai soci e il numero dei danneggiati era tale da non poter trovare soddisfazione con i patrimoni degli imputati, essendo del resto improcedibile l’azione verso le banche messe in liquidazione.

Precisiamo inoltre che le costituzioni di parte civile non hanno nessuna relazione di causalità con l’istituzione del Fondo indennizzo risparmiatori alimentato dai conti dormienti, che si è basato sulle sanzioni di Banca d’Italia e Consob.

Fortunatamente, come da nostro progetto iniziale, non servivano sentenze di condanna che fra l’altro non sono ancora passate in giudicato, mentre va rilevata l’avvenuta prescrizione di gran parte dei reati contestati.

Inoltre i primi bonifici d’indennizzo per chi non aveva perso tempo, sono arrivati dal 07 ottobre 2020; mentre la prima condanna agli amministratori Zonin e altri BPVI è del 19 marzo 2021.

Se qualcuno (Ugone e Arman, ndr) non avesse fatto perdere tempo sconsigliando il fondo nei primi sei mesi (agosto 2019-gennaio 2020), insistendo invece con le costituzioni di parte civile, al 31/12/2021 o al massimo al 31/07/2022 e nonostante il Covid tutto si sarebbe concluso compreso il riparto delle rimanenze dei 545,3 Milioni.

Il passare del tempo al 31/12/2022, la sentenza del Consiglio di Stato del 19/01/2023, che respinge i ricorsi di quei casi (3800 o 4800) per errato reddito e patrimonio 2018, e la sussistenza di altri ricorsi bloccano di fatto il riparto delle rimanenze, a scapito di 138.000/140.000 famiglie tra cui molte in estremo bisogno.

La prospettata diffida al MEF (sempre di Noi che credevamo nella BPVi, ndr) perché provveda al riparto, è in palese contraddizione con l’instaurazione del contenzioso innanzi alla giustizia amministrativa, che fino a quando sarà in atto, impedirà il riparto.

La richiesta di alcuni di riaprire il vaglio della Commissione per i rigetti se accolta porterebbe il riparto a tempo indefinito, considerando poi che potrebbero aprirsi ulteriori contenziosi.

Pertanto si ha la prova provata che, se non fosse stato per il fondo indennizzo risparmiatori FIR  alimentato dai conti dormienti, nessuno avrebbe preso niente.

Per quanto sopra abbiamo chiesto un commento alla Sentenza al nostro consulente legale Prof. Avv. Rodolfo Bettiol che riportiamo.

Patrizio Miatello 

Ezzelino da Onara

La Sentenza del Tribunale di Venezia – Sez. specializzata in materia di impresa in data 29/03/2023 respinge la domanda di risarcimento danni della Provincia Veneta dell’Ordine dei Servi di Maria proposta nei confronti degli amministratori della Banca Popolare di Vicenza avente per oggetto il risarcimento del danno ex art. 2395 C.C. in conseguenza della mancata vendita delle azioni richiesta dalla Provincia Veneta dell’Ordine dei Servi di Maria in data 7/7/2014.

Afferma la sentenza che la parte attrice non poteva vantare un diritto di vedere soddisfatto il proprio diritto del 7/7/2014.

Per la Sentenza invero, l’art. 18 dello Statuto non imponeva alla Banca di riacquistare le proprie azioni.

La disciplina di settore proponeva la parità di trattamento e la Banca si era data delle regole sul rimborso e in concreto il CDA deliberava i rimborsi.

La parte attrice non ha neppure argomentato che sussistessero delle violazioni in ordine a delle regole che la Banca si era data.

Alla luce dei criteri datesi dalla Banca occorreva la dimostrazione che la parte attrice avrebbe potuto e dovuto essere soddisfatta.

Ma oltre ciò si aggiungeva a partire dell’1/1/2014 la necessità che l’operazione fosse autorizzata e non era verosimile che essa avrebbe potuto essere concessa.

In definitiva difettava un diritto a vedere soddisfatto l’ordine del 7/7/2014 considerando il divieto imposto dal regolamento UE oltre alle regole interne datesi da BPVI per assicurare parità di trattamento.

Parer dell’Avv. Prof. Rodolfo Bettiol per Patrizio Miatello


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