Santanchè, quando qui una volta era tutta campagna (d’odio): una mezza parentela con Mubarak ce l’aveva pure lei

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Daniela Santanchè
Daniela Santanchè

Con quella bocca, può dire ciò che vuole” affermava un intervistatore fuori campo, ad una bellissima Virna Lisi, per la pubblicità del dentifricio Chlorodont.  Dev’essere per questo che la ministra Santanchè -ai bei tempi- si rifece le labbra (tra le altre cose).

Infatti, a sentire la sua informativa oggi in Senato, c’era da rimanere ammirati dalla capacità con cui raccontava panzane incredibili, con il piglio della vergine offesa e la ferrea convinzione, appunto, di poter dire ciò che vuole.
Ha cominciato giurando e spergiurando di non avere avuto alcun avviso di garanzia per le vicende contestate da Report e Fatto Quotidiano… ma non era certo quello il punto della questione. E poi, a dirla tutta, c’è ancora tempo, Danielona! Ha attaccato la stampa per l’incredibile campagna d‘odio nei suoi confronti, proprio lei così estranea a tale sentimento da urlare a favore di telecamera frasi come: “Maometto era un pedofilo! – o ancora- “Il 90% delle nigeriane che arrivano in Italia vanno a fare le puttane sulle strade!“, finendo poi condannata per diffamazione -e pignorata- in un procedimento intentato dall’Unione Mussulmani Italiani.
Nello specifico, non ci è entrata mai, se non per negare anche l’evidenza, come quando ha riferito di non essersi autoliquidata compensi stratosferici per le cariche sociali ricoperte in Ki Group. Solo 27.000 euro nel triennio 2019-2021! Dimenticandosi le milionate che negli anni precedenti si era spartita col compagno Canio Mazzaro. In ogni caso, cara ministra, 27.000 euro da un’azienda decotta sono 27.000 euro di troppo.
Fino ad arrivare al vero colpo di teatro, quello che strappa gli applausi. La vicenda della manager di Visibilia che lavorava, quando era in cassa covid a zero ore? Mai avvenuta! La dipendente si è inventata tutto, non si è mai presentata in azienda… ma Visibilia ha comunque restituito allo Stato il maltolto pur considerando le contestazioni della dipendente tardive e infondate, sanando la situazione. Puro surrealismo.
Il M5S ha presentato una mozione di sfiducia per la Pitonessa. Mozione che con ogni probabilità verrà bocciata in Parlamento, sempre che nel frattempo non arrivino novità dal punto di vista giudiziario (qui l’aggiornamento, ndr). Ma almeno ci verrà regalato un altro pietoso, grottesco e comico spettacolo, più che da parte della Santanchè stessa, da parte dei partiti che decideranno di sostenerla. Forse arriveranno ad affermare che, alla fin fine, una mezza parentela con Mubarak ce l’aveva pure lei.