Sciopero generale sindacati di base il 2 dicembre, Usb Veneto: “Altri sindacati tacciono, noi il 2 a Venezia, il 3 a Roma”

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Presidio Usb, Usb Veneto e Usb Vicenza e manifestazioni (foto di archivio) per costi energia
Presidio Usb, Usb Veneto e Usb Vicenza e manifestazioni (foto di archivio)

Il governo delle destre, in continuità con Draghi – si legge in una nota/volantino di Usb Veneto che ci ha fatto pervenire da Massimo D’Angelo, suo segretario generale e legale rappresentante (qui altre sue iniziative con Usb e non solo, ndr) e che pubblichiamo integralmente -, con una legge di bilancio incapace di contrastare la riduzione inevitabile dei consumi, dovuta alla forte impennata dei prezzi, ci avvia  – dice Usb Veneto con Usb nazionale – verso quella recessione ormai considerata inevitabile e, di conseguenza, verso un ulteriore aumento delle disuguaglianze.

Per questo motivo, si legge nella nota/volantino, oltre allo sciopero nazionale dei sindacati di base, senza l’adesione degli altri, accusati come “silenti o consenzienti” e proclamato per il 2 dicembre, a una manifestazione regionale nello stesso giorno a Ca’ Farsetti a Venezia alle ore 10,30 presso la sede comunale, è indetta per sabato 3 dicembre una manifestazione nazionale a Roma dalle ore 14 in Piazza della Repubblica

Per prenotare posto nei pullman da Vicenza, Verona, Padova Venezia la prenotazione va fatta tramite il cellulare 3485279562 e via mail a vicenza@usb.it.

Qui di seguito sono presentate le “accuse” al governo che hanno generato le azioni di Usb e degli altri sindacati di base.


I governanti

  • sarebbero dovuti intervenire sul fronte delle retribuzioni, sui salari poveri, sulle pensioni al minimo, reintrodurre una maggiore progressività fiscale e magari rafforzare gli ammortizzatori sociali. Avrebbero dovuto e potuto bloccare i prezzi dei beni di prima necessità.
  • Invece hanno fatto l’esatto contrario. Gli interventi sulle pensioni sono stati irrisori, mentre si continua a favorire anche attraverso la tassazione i ceti più abbienti, introducendo i primi assaggi di una futura tassazione piatta. Hanno colpito il reddito di cittadinanza proseguendo la guerra ai poveri, già ingaggiata dai precedenti governi. Hanno ridotto gli sgravi sulle bollette per le famiglie, confermando per intero solo quelli alle imprese. Non hanno tolto l’IVA sul pane e sul latte, che pure era stata ventilata. Ed hanno introdotto un ridicolo aggravio della tassa sugli extraprofitti, peraltro prorogando le scadenze fino al 2024, piuttosto che puntare a recuperare tutto il maltolto che le aziende speculatrici hanno sottratto a milioni di cittadini.
  • Lo specchietto per le allodole è rappresentato dal taglio del cuneo fiscale ovvero di quelle tasse che i lavoratori pagano per finanziare alcune voci previdenziali e altri istituti per supportare i lavoratori in caso di malattia o crisi aziendali. Insomma i pochi euro in più direttamente in busta paga sarebbero finanziati dai lavoratori stessi, essendo, quelli del cuneo fiscale, soldi già nella proprietà dei lavoratori. Una partita di giro estremamente vantaggiosa per le imprese e a somma zero per i lavoratori
  • Una legge di bilancio, quindi, in assoluta continuità col precedente governo, e degli occhiuti commissari della Ue. L’Italia deve comprimere i consumi per combattere l’inflazione e a pagare devono essere i più poveri, poi tutti i settori a reddito fisso a cominciare da quelli con i salari più bassi, e poi via via progressivamente le piccole attività e il mondo del lavoro autonomo, per lasciare inalterati i soli guadagni delle grandi imprese.

Rompere la rassegnazione, la subordinazionazione. Organizzarsi e lottare per non essere le vittime sacrificali

Salario minimo a 12 €, reddito di cittadinanza per disoccupati e precari, pensione a 35 anni di lavoro, automatico aumento dei salari e adeguamento al costo della vita, cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, investimenti economici per la scuola, per la sanità pubblica, per i trasporti. Fermare le stragi di lavoratori, introdurre il reato di omicidio sul lavoro, cancellare l’alternanza scuola – lavoro e gli stage gestiti dai centri di formazione professionale pubblici e privati.

Usb Veneto