Senzatetto a Vicenza, Welcome Refugees punta il dito contro Naclerio e ne chiede le dimissioni: “appello per togliere divieti antidegrado”

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Rucco e Naclerio
Rucco e Naclerio

L’ultimo capitolo della querelle tra l’associazione ‘Welcome Refugees Vicenza’ e la giunta di centrodestra è un appello con annessa raccolta firme, per ora a quota 500, fa sapere l’associazione, per chiedere di ritirare i divieti anti-degrado e anti-bivacco, che si traducono in multe e Daspo. Dopo aver più volte riconosciuto l’impegno e i risultati raggiunti dall’assessore al Sociale ed ex vicesindaco Tosetto e dopo che il sindaco Rucco ha annunciato querele per le accuse ad AIM e polizia locale di gettare acqua fredda sugli homeless, l’associazione nella nota in cui annuncia l’appello e la raccolta firme fa per la prima volta il nome del consigliere delegato alla sicurezza Nicolò Naclerio: “Riteniamo che il consigliere con delega alla sicurezza Nicolò Naclerio, che coordina le operazioni
antidegrado direttamente dal suo ufficio collocato all’interno del comando di polizia locale, possa essere direttamente, o in parte, responsabile di tali condotte”.

“Ci sembra doveroso richiedere le sue immediate dimissioni – aggiunge ancora l’associazione – ritenendo che tale carica dovrebbe essere rivestita da figure più sensibili al benessere della collettività, in linea col DNA solidale della città. Pensiamo che il lavoro di cura dei servizi sociali e dell’assessorato al sociale sia stato e continui ad essere prezioso e importante per la nostra città ma che questo lavoro venga in parte vanificato dall’applicazione dei provvedimenti sopra citati. Deve invece essere potenziato tramite azioni concrete e incisive come il libero accesso all’iscrizione anagrafica e alla residenza per le persone senza dimora (diritti d’altro canto garantiti dalla costituzione) e l’ampliamento delle strutture abitative e degli alloggi pubblici, anche in vista del termine del blocco degli sfratti e dei licenziamenti. La vera battaglia – concludono i volontari dell’associaizone – deve essere condotta contro la povertà e l’emarginazione, non contro i poveri e gli emarginati”.