Social ed emancipazione femminile, il maschio è in crisi? Da seduttore a conoscitore con PlayLover Academy

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Sedurre o conoscere? Don Giovanni o comunicazione efficace? Quanto sono cambiate le donne al giorno d’oggi, rispetto a una volta? L’emancipazione femminile ha indebolito le certezze dei maschi? Di tutto questo abbiamo parlato con Christian Pozza e Steve Maister, i due giovani fondatori di PlayLover Academy. Di cosa si tratta esattamente? Una scuola? Uno strumento nuovo? Ecco le loro risposte.

Quando è iniziata questa vostra attività e perché avete deciso di fondare PlayLover Academy?

Christian: Eravamo a inizio 2016, lavoravamo insieme in un’azienda simile ma più piccola.Io avevo percepito che c’era mercato, ma non si riusciva a svilupparlo. Alla fine di un ciclo positivo ho pensato di andarmene e ho chiesto a Steve di venire con me. In quello stesso anno, ad agosto, è nata PlayLover Academy.

Che servizi offrite?

Christian: L’offerta di servizi è divisa sostanzialmente tra le consulenze e i corsi dal vivo. Le consulenze sono più a carattere personale, cioè una persona ha un problema e scrive a chi gli dà una consulenza, che può essere one shot o ciclica. I corsi invece sono training dal vivo i quali hanno diversa durata: un weekend, un giorno, una settimana, due settimane, etc. Durante il corso una persona acquisisce delle skills, delle abilità, da mettere in pratica, c’è una parte di teoria, dove si cerca di dare la carica emozionale, impattando sulla mentalità dello studente, per poi spiegare le tecniche per l’inizio di una conversazione, il prosieguo della conversazione, prendere il numero, chiedere un appuntamento. Dal 2018 non facciamo più seminari. Magari torneremo a farli, ma per il momento stiamo su corsi e consulenze.

Non si tratta quindi di imparare una tecnica universale?

Christian: Potremmo definirlo “training on job”, allenamento sul lavoro, nel senso che quello che le persone vedono nella teoria poi lo vanno a mettere in pratica. Al lunedì Steve, dopo aver fatto la parte di teoria, porta gli studenti al Duomo (di Milano, n.d.r.). Il valore aggiunto dei nostri corsi è proprio questo, la pratica. Al mercoledì c’è la lezione sulla chat, quindi ci sono io al computer con i corsisti, poi esco con loro in discoteca fino alle 4, giovedì chat, venerdì discoteca, sabato approccio in strada e domenica è finito il corso.

Chi è il vostro studente tipo, il ragazzo timido? Sono aumentati oggi i ragazzi timidi rispetto a qualche anno fa?

Steve: Non è che i ragazzi siano più timidi, è che noi siamo stati fautori del far conoscere questo mondo alla massa. Nell’azienda di prima il pubblico era una nicchia. I ragazzi timidi ci sono sempre stati e ci saranno sempre, soprattutto con l’evoluzione tecnologica. Ma noi siamo stati i primi a far conoscere questo mondo a tutta Italia. Abbiamo più del doppio degli studenti che hanno tutte le altre realtà simili.

Christian: Una volta il concetto era tentare di sedurre una donna, come se ci fosse una sorta di set di tecniche per manipolarla e indurla a fare ciò che tu vuoi che faccia. Questo secondo me è un concetto sbagliato, e mi sono reso conto che un uomo veniva da noi non per fare questo, ma voleva imparare dei modi di fare più efficaci e che lo facessero risultare come una persona migliore al fine di trovare la donna che a lui piace, ma in realtà lui cercava solo una donna, non ne voleva cento.

Quindi c’era anche prima un “fabbisogno”, ma non c’era ancora chi potesse soddisfarlo.

Steve: Una volta non c’era la giusta comunicazione nel proporre questo tipo di ambito. Si è sempre parlato di sedurre, noi preferiamo la parola “conoscere”.

Christian: Io cerco di guardare spesso i commenti ai nostri video, non tutti perché sono tantissimi, ma quello che noto è proprio il differente impatto comunicativo. Le piattaforme social hanno cambiato le dinamiche del “business”, se vogliamo chiamarlo così. Una volta funzionava avere un sito ricchissimo di articoli, ben posizionato dal punto di vista SEO, adesso chi è bravo a comunicare nei video riesce a fare più audience dei siti. Il volume di persone su cui impattiamo adesso è enormemente più grande rispetto a prima. Su YouTube siamo praticamente i più grandi in termini di numeri, e così anche su Facebook e Instagram. Ogni giorno controllo i commenti e il numero di visualizzazioni dei video e il riscontro è sempre positivo. Attraverso i contenuti dei video le persone ci conoscono.

Ma al giorno d’oggi c’è un problema in più con le ragazze? Sono più ciniche?

Steve: Sicuramente la concorrenza è in aumento quindi chi ha le giuste abilità riesce a spiccare tra la massa. È sempre stato così, però con il dilagare dei social, di applicazioni come Tinder, la questione è diventata pressante. Chi non sa scrivere il giusto messaggio, non sa rapportarsi perché è rimasto indietro a 5, 10 anni fa, non sa come progredire la conoscenza in una conversazione, e poi si blocca anche dal vivo, è fortemente penalizzato. Quindi le persone ci scelgono per sbloccare delle abilità che poi alla fine hanno tutti. Anche il ragazzo più timido. Abbiamo visto studenti veramente molto timidi e fisicamente non eccelsi ottenere ottimi risultati, con la forza di volontà e soprattutto capendo che la bellezza è soggettiva e quindi una ragazza può essere attratta dal bello, ma anche da chi ha l’abilità, la sicurezza, la parlantina, il carisma.

Christian: Io penso che oggigiorno un uomo faccia molta più fatica di una donna a trovare un partner, perché una donna ha un numero di opportunità enorme e schiacciante rispetto a un uomo. Basti pensare che una ragazza molto bella su Instagram ha praticamente la lista dei messaggi “in direct” costantemente intasata. Un uomo anche bellissimo non avrà mai le stesse identiche opportunità. Un uomo deve farsi un mazzo doppio, triplo, quadruplo, rispetto alle donne. Per crearsi delle opportunità oggigiorno, inoltre, bisogna saper fare più cose. Tanti uomini durante il giorno e nel corso della settimana hanno tantissime opportunità di conoscere donne, dalla fermata della metro, al viaggio in autobus, al centro commerciale, alla discoteca, il problema è che hanno paura e non sanno cosa dire e cosa fare. È proprio qua che si inserisce il nostro supporto, li guidiamo proprio in tutte queste cose.

Ma non sarà che gli uomini soffrono un po’ l’emancipazione delle donne?

Christian: Secondo me è diventato più difficile perché l’uomo oggi teme la donna a causa della sua esposizione sociale. Una volta la donna era più umile, più dipendente, più alla sua portata. Oggi, con l’emancipazione, con i social, con l’esposizione, le opportunità, la società che sta andando verso il femminismo, il gap aumenta sempre di più e oggi è l’uomo che deve correre. Egli teme il giudizio, teme il rifiuto, teme di non farcela, perde la sicurezza in se stesso.

Steve: Probabilmente è più complessa la parte di scrittura, la parte social, perché le donne sono costantemente bombardate tutto il giorno e quindi bisogna avere un parco strumentazione importante per poter spiccare. Lavorando molto sulla parte in strada noto che se hai un paio di skills come la parlantina e la decisione sei in vantaggio, perché non lo fa nessuno, perché hanno paura. Ma in generale per gli uomini è molto più complesso.

Siete mai stati criticati per questa vostra attività?

Steve: Ogni giorno siamo bombardati da hater, frustrati, gente che sta a casa tutto il giorno e vive sulla tastiera per insultare, poi ci sono le donne. Noi nei nostri video diciamo solo la verità e anzi dedichiamo molto tempo per criticare il comportamento dell’uomo, che si comporta da “lombrico”, da zerbino, noi questi atteggiamenti li critichiamo spesso. Poi ogni tanto punzecchiamo anche le donne, ci sono un sacco di donne che criticano il nostro operato, ma noi siamo a favore di una comunicazione che riequilibri i rapporti, e che sia 50 e 50, soprattutto per la donna, perché così trova uomini che non si interessano solo alla loro parte estetica, al loro corpo, ma anche al loro cervello, alla conoscenza mentale.

Christian: Diciamo che le persone criticano spesso le novità. Trovano sempre dei difetti, da Uber, inviso ai tassisti, a Facebook, che ha i dati delle persone, a Airbnb, perché all’epoca era rivoluzionario. Quando le persone avvertono che si può migliorare in un ambito dove credevano fosse tutto spontaneo e casuale, possono avere una reazione anomala. Allora ti dicono che rubi soldi alla gente, che stai fregando le persone.

 

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