Tavolo Donazzan, Boschetto: “le nostre imprese per ora resistono ma senza interventi urgenti e di peso rischiamo la catastrofe

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“In Veneto ci sono quasi 125mila imprese artigiane sotto pressione e con loro i 321mila addetti che vi operano quotidianamente. Tutti stanno infatti toccando -bollette alla mano- la dimensione e la realtà del problema caro energia e gas. E’ un dato di fatto, come è un fatto che, tranne qualche settore particolarmente esposto, non ci sono evidenze per cui le aziende in questo momento facciano ricorso alla riduzione di personale per l’aumento notevole dei costi energetici. Sebbene oggi, 18 febbraio, vediamo una riduzione del costo dell’energia (PUN), sceso a poco meno di 220 €/MWh, contro i 260 €/MWh del mese di gennaio, i costi che le imprese continuano a sostenere sono sempre troppo elevati e soprattutto assistiamo a variazioni repentine ed incontrollabili!”

Questa la dichiarazione di apertura del Presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto in collegamento stamani al tavolo convocato dall’Assessore Elena Donazzan “Impatto crisi aziendali e occupazione per aumento costi di produzione”.

“Le nostre imprese stanno tenendo duro –ha sottolineato-. Nel nostro sistema associativo hanno richiesto l’utilizzo di ammortizzatori sociali, aziende nei settori più vari ma, principalmente, in quello della manifattura moda. Stiamo parlando di qualche centinaio di aziende (250 dai dati rilevati dalle sedi Confartigianato del Veneto, con provvedimenti che possono coinvolgere al massimo 1.500 dipendenti.) e con ogni probabilità si tratta di situazioni legate più a code di crisi date dalla pandemia che da altro. Ma non potranno proseguire a lungo se non cambia qualcosa. Molti infatti, stanno seriamente valutando se continuare a produrre o se sia più conveniente sospendere le attività. Il peso che devono sostenere infatti non è solo quello delle bollette ma si aggiungono l’aumento inevitabile dell’inflazione, quello delle materie prime, la situazione pandemica ancora presente, l’incertezza dei mercati internazionali oltre che la riduzione dei consumi!”

Il nostro Ufficio Studi ha certificato che per le commodities energetiche il 2021 ha chiuso con un aumento, valutato in dollari, dell’82,0% su base annua, il tasso più alto degli ultimi 42 anni, il terzo dopo quelli degli shock petroliferi del 1974 e 1979. Le tensioni maggiori provengono dal gas, prima fonte di produzione di elettricità, la cui bolla sta pesantemente spingendo al rialzo i prezzi dell’energia elettrica: a dicembre 2021 il prezzo del gas europeo (TTF) registra un impressionante +709% rispetto a dicembre 2019 mentre il prezzo dell’energia elettrica di riferimento per la borsa elettrica a gennaio 2022 è 3,5 volte quello di un anno prima.

“Grazie al Consorzio Caem del sistema Confartigianato Veneto –ha proseguito Boschetto– riusciamo ad avere i dati reali dalle fatture delle aziende associate, i dati inseriti nella tabella sono quindi reali e le proiezioni sull’aumento dei prezzi sono basate appunto su dati reali”.

“Con queste variazioni schizofreniche –si è chiesto il Presidente– come può un’imprese programmare la propria attività? Il Governo ha in cantiere un nuovo decreto da 7,5 miliardi. Un ulteriore aiuto che va a sommarsi a quelli già varati e hanno inciso da un 9% ad un 15/18% sul totale bolletta ma, purtroppo, non è sufficiente a risolvere il grave problema. Auspichiamo un intervento importante da parte della Regione a difesa di tutto il mondo produttivo con interventi forti di sostegno ad azioni verso il Governo centrale per ulteriori misure e soprattutto interventi strutturali che mettano in sicurezza il sistema economico da fluttuazioni geo politiche. Noi siamo pronti a fornire dati a supporto di ogni azione che si renda necessaria – ha concluso Boschetto-”.