Test rapidi Covid, Veneto che Vogliamo: “Zaia ha sbagliato tutto, circolare ministero ci boccia”

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Dopo il sindacato CUB anche gli esponenti della lista civica Veneto che vogliamo Carlo Cunegato e Vania Trolese (in foto) commentano la circolare del ministero della Salute da cui il dottor Rigoli e il presidente Zaia hanno ricavato un messaggio di validità e merito per i test rapidi del Veneto. “Se la circolare si legge bene smentisce e boccia l’operato della Regione Veneto. Perché? Cosa dice? Che il test molecolare resta il “golden standard internazionale” per la diagnosi del Covid 19; che esistono test rapidi di prima, seconda e terza (o ultima) generazione; infine che solo quelli di terza o ultima generazione hanno prestazioni che si avvicinano al tampone molecolare e possono essere quindi usati a scopo diagnostico” affermano ancora Cunegato e Trolese.

“Questa circolare considera le nuove indicazioni del Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), tenendo conto delle nuove tecnologie disponibili sul mercato.
Quindi per gli screaning nelle case di riposo e dei sanitari i test rapidi di prima e seconda generazione non dovevano essere usati, come è accaduto da mesi invece in Veneto. Questo era stato già chiarito nelle precedenti circolari ministeriali, che riconoscevano un errore nei test rapidi dal 18% al 30%. Aveva quindi ragione Crisanti, quando denunciava la catastrofe del 30% dei falsi negativi. Avevano ragione i sindacati che da mesi chiedono di sostituire i test rapidi con i molecolari nelle Rsa. Avevano ragione i medici che denunciavano l’utilizzo dei test rapidi per i sanitari, che hanno continuato a contagiarsi anche per questo motivo. Nelle seconda ondata il Veneto ha avuto il maggior numero di contagi e morti, quasi 5400. Nelle case di riposo i nostri anziani sono morti come mosche, perché sono stati usati i test di prima e seconda generazione, che anche secondo il ministero della salute, non sono affidabili. I medici e gli operatori continuano ad ammalarsi. Altro che “il Veneto aveva ragione”, come ha affermato Rigoli. Il Veneto ha sbagliato tutto, e i numeri ce lo dicono”.

“Quindi solo i test di terza generazione devono essere utilizzati per gli screaning. Cosa dice oggi Flor? “Ormai da un mese utilizziamo quelli di ultima generazione”. E’ vero? Da quel che sappiamo, i test rapidi ancora largamente usati su tutto il territorio regionale sono di prima e seconda generazione. Solo da qualche settimana si sta introducendo l’uso dei tamponi rapidi di terza generazione, prevalentemente negli ospedali e in particolare nei Pronto Soccorso. Nella maggior parte delle RSA non si sono ancora visti”.

“Quindi la circolare, come tutti dicono all’unisono, promuove il Veneto? No, lo boccia. Ci dice che finora sono stati usati test inaffidabili, che davano molti falsi negativi. Inoltre, da quel che sappiamo, questi vengono ancora usati – concludono gli esponenti di Veneto che vogliamo -. La gestione della seconda ondata è stata catastrofica”.

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