Le torri di Scauri, sistema difensivo costiero della Riviera di Ulisse

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La Torre Quadrata di Scauri.
La Torre Quadrata di Scauri. Credits: retedimorestorichelazio.

Il territorio della Riviera di Ulisse è sempre stato molto conteso e ambito per la sua particolare conformazione che offre acque dolci e salate, alture e pianure, rigogliosità di flora e fauna e “terre di mezzo” in cui gli opposti entrano in comunicazione e si contaminano, generando degli habitat unici nel loro genere come quello della grande Duna Litoranea del Parco Nazionale del Circeo.

Nel corso dei secoli e dei millenni sono stati diversi i popoli che vi si sono stabiliti, a volte convivendo pacificamente e a volte scontrandosi e generando anche conflitti importanti, come avvenne quando il circondario di Minturno si trasformò in un vero e proprio insediamento saraceno. Bisognava, quindi, difendersi, soprattutto da mare.

E se Gaeta aveva le sue polveriere, Scauri aveva le sue torri, ad oggi purtroppo quasi del tutto distrutte.

La Torre Quadrata (o dei Cavallari) – La Torre Quadrata domina uno strapiombo sul mare che sorge di fronte alla zona residenziale. Il nome deriva proprio dal fatto che la sua pianta, com’è possibile verificare dai resti che ne rimangono, è quadrata e sostiene un tronco di piramide (base inferiore di 13,20 metri e base superiore 11,20 metri) con base scarpata, cioè realizzata “inclinata” rispetto al resto della struttura: un escamotage architettonico molto utilizzato in castelli e fortezze, perché in grado non solo di rafforzare le fondamenta, ma anche di mantenere il nemico (e sue eventuali strutture/macchine d’attacco) più distante dal perimetro murario.

La torre, attualmente priva di copertura, è alta 14 metri: un tempo, l’accesso avveniva attraverso una doppia rampa di scale ed un ponte levatoio, purtroppo non pervenuto sino a noi. L’intera struttura si compone di blocchetti di tufo e scaglie di pietra locale: l’ipotesi è che sia nata su qualcosa di preesistente (si vocifera di una fabbrica medioevale a sagoma circolare), in fase di potenziamento della difesa della costa dalle incursioni dei pirati del Mediterraneo nella seconda metà del XVI secolo (1563). Va ricordato, infatti, che pochi anni prima, il 21 luglio 1552, il corsaro Dragut (Dorghut) era sbarcato sul lido di Scauri con una flotta numerosa di 200 galee (navi militari), deciso a depredare ed incendiare l’abitato di Traetto, in passato sede di quell’importante insediamento musulmano citato in precedenza. La “visita” non fu indenne: Dragut riuscì a trarre in schiavitù circa 200 cittadini e a tenere per anni in scacco il Mediterraneo e le coste tirreniche.

Come vedremo, in realtà il sistema difensivo del circondario si articolava in più torri, di molte delle quali, ad oggi, non restano nemmeno rovine archeologiche da studiare.

Il ducato di Traetto e i suoi quattro Casali furono obbligati a pagare ben 300 ducati per l’edificazione della Torre Quadrata e alcuni documenti attestano che le guarnigioni che stanziarono lì nel Seicento (tra il 1618 e il 1619, quella del caporale Dias Juan Domingo e del soldato Angelo Mastrojanni e, nel 1669, quella del Caporale Giovanni Battista de Giovanni e del soldato Simone Zizzo) erano pagate con 6,6 ducati al mese.

La Torre Quadrata viene definita anche Torre dei Cavallari (la guarnigione di controllo della costa era dotata di cavalli), Torre Saracena o, semplicemente, Torre di Scauri: sorge sul promontorio costiero di Monte d’Oro e, all’inizio del XX secolo, è stata adoperata come postazione dogana. Solo recentemente è stata acquisita dal Comune, intenzionato a recuperarla e restaurarla per creare un osservatorio ornitologico. È indiscutibilmente uno dei simboli identificativi di Scauri.

Nell’estate 2020 è stata interessata da un piccolo incendio, prontamente domato dai vigili del fuoco.

Torre di Scauri, Monte d'Oro.
Torre di Scauri. Credits: retedimorestorichelazio.

Raggiungerla significa vivere un’esperienza a 360 gradi immersi nella natura inoltrandosi nel sentiero che porta direttamente sulla cima del Monte d’Oro. Si tratta di un percorso semplice e adatto a tutti, famiglie incluse, garantendo al suo culmine una vista panoramica mozzafiato.

Torre Foce, Scauri.
Torre Foce, Scauri, 1931. Visuale da Formia. Credits: Archivio Luce.

Il sistema difensivo costiero di Scauri e dintorni – La Torre Quadrata “lavorava” insieme alle torri del Fico, di Gianola e Foce: le prime due sono andate distrutte mentre la terza, cinquecentesca, è attualmente compresa nel Parco di Gianola e si staglia sullo sfondo della catena degli Aurunci, erigendosi  in direzione del fiume Rio Santa Croce. Furono tutte erette nella prima metà del secolo XVI e, quindi, erano già in piedi quando venne costruita la Torre Quadrata.

Altra fortificazione locale del “gruppo” che merita menzione è la Torre dei Molini, risalente al XIV secolo circa e, quindi, antecedente a tutte le precedenti: con lo sviluppo agricolo medievale, infatti, il territorio diventò particolarmente soggetto a razzie. Questa torre è contigua ai resti della villa romana del console Marco Emilio Scauro (princeps senatus da cui si pensa che Scauri abbia mutuato il nome) ed è stata edificata negli immediati pressi delle Mura Megalitiche per proteggere – come dice il nome – le macine mosse dal ruscello Capodacqua, in passato sicuramente dalla portata più imponente; oltre ad un mulino, infatti, alimentava una faenziera (per la produzione di ceramiche) e l’importante cartiera di Scauri, fornitrice ufficiale del Regno di Napoli e citata persino da Goethe in una monografia del pittore di corte Jacob Philipp Hackert del 1811; entrambe, purtroppo, vennero danneggiate durante l’invasione franco-polacca del 1799.

Torre dei Molini, Scauri.
Torre dei Molini, Scauri. Credits: tesoridellazio.