L’origine del nome di Scauri: l’ipotesi marinara e non… senatoriale

807
Torre medieevale di Monte d'Oro a Scauri
Torre medieevale di Monte d'Oro a Scauri

Nella discussione sull’origine del toponimo Scauri, si inserisce anche una seria e documentata ipotesi che due intellettuali locali hanno pubblicato nell’opera Scauri, li Scauli e l’invenzione della villa di Marco Emlio Scauro.

Scauri, li Scauli, e l'invenzione della villa di Marco Emilio Scauro
Scauri, li Scauli, e l’invenzione della villa di Marco Emilio Scauro, di Cardillo e Miranda

Già dal titolo si intuisce facilmente la posizione dei due studiosi, che assolutamente contestano la derivazione del toponimo dal politico romano. Salvatore Cardillo e Massimo Miranda offrono un approfondito excursus storico sull’uso di associare Scauri a Marco Emilio Scauro, e stando ai loro studi, la prima volta in cui è stata offerta una tale associazione è stato solo nel 1745, ad opera di un canonico capuano: Francesco Maria Pratilli, nell’opera Della Via Appia riconosciuta e descritta da Roma a Brindisi. Nelle parole del Pratilli,

“[…] Questa spiaggia e torre di Scauro sembra forse la dinominazione presa da qualche villa, colà di presso, di M. Emilio Scauro Console romano più volte”

Il canonico però non riporta alcuna documentazione a supporto della sua interpretazione, dunque resta solo l’assonanza tra il toponimo e il nome dell’antica famiglia romana. C’è da dire che il Pratilli non ha goduto buona fama tra gli storici: è ampiamente ricordato come un mistificatore di fonti storiche, definito un ‘falso documentale’ è stato definitivamente escluso dal consesso degli storici attendibili con un capitolo interamente a lui dedicato all’interno di uno studio sui Longobardi: “Il falsario della storia dei Longobardi meridionali: F.M. Pratilli” di Nicola Cilento.

L'insenatura naturale di Scauri (LT)
L’insenatura naturale di Scauri (LT)

Fa specie dunque che, successivamente al suo scritto sull’origine di Scauri, altri intellettuali (di cui andrebbe verificata l’attendibilità) abbiano perpetrato l’interpretazione dell’origine del nome dal console romano (Pasquale Cayro e gaetano Ciuffi, ad esempio) e conseguentemente tutta una storiografia che ha portato alla scelta del Comune di Minturno di associare le proprie origini a un tale nome altisonante (tralasciando il fatto che il console Scauro era tutt’altro che una brava persona, come ViPiu.it ha già scritto proprio esaminando l’ipotesi del toponimo legato al senatore romano riportata anche nel libro di Antonio Lepone).

A sostegno dell’ipotesi dell’insussistente connessione tra i due nomi c’è il fatto che il territorio del litorale laziale è stato menzionato spesso nei documenti storici, essendo parte dei possedimenti dell’Abbazia di Montecassino. E in nessuno dei documenti viene mai menzionata l’esistenza di una villa posseduta da Scauro, neanche quando sono stati rinvenuti reperti romani molto importanti (il ritrovamento di una sedia imperiale nel 1500).

Lo studio di Cardillo e Miranda sostiene invece la tesi che Scauri sia una delle tantissime varianti, disseminate in tutto il Mediterraneo, che hanno origine dalla radice della parola altomedievale Scaula, che sta ad indicare uno scalo, un punto di attracco nel mare. Su questo, le fonti storiche riportano centinaia di località chiamate in qualche forma derivata dalla radice originaria. In svariate mappe che vanno dall’alto medioevo fino al XIX secolo la località era indicata come Scavoli, Scaulo, o nomi simili. In pratica, il toponimo Scauri sarebbe stato una semplice tappa dell’evoluzione del nome originario.

Antica mappa del 1570 menzionante Scauri
Mappa del 1570 menzionante Scauli

Ci sono anche altre ipotesi, come l’origine longobarda del nome (con un termine simile veniva indicato il capo delle guardie), ma in definitiva il libro di Cardillo e Miranda sembra attestare l’origine nella caratteristica marinara della località: una baia protetta che favoriva gli attracchi. E di conseguenza contesta la presenza di una villa di Scauro in quella zona (come invece riportato anche dal Parco Riviera di Ulisse). Questa ipotesi, dicono i due studiosi, è solo un’invenzione! Scauri è dunque in buona compagnia, con tutte le località marine che in qualche tempo hanno fornito una possibilità di attracco alle imbarcazioni.