Crac Veneto Banca, magistrato Schiavon in commissione banche: “persi tre anni con invio carte a Roma e consulente Bankitalia”

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Giudice Giovanni Schiavon, ex presidente tribunali di Treviso e di Belluno, ex vice presidente di Veneto Banca
Giudice Giovanni Schiavon, ex presidente tribunali di Treviso e di Belluno

“L’intervento del Fir non è servito assolutamente a niente, e anzi è stato visto dalla Vestager all’inizio come un aiuto di Stato pure quello”. Lo ha detto Giovanni Schiavon, ex presidente del Tribunale di Treviso e ex amministratore di Veneto Banca, in merito alle più recenti vicende delle banche popolari venete. “Solo per la Veneto Banca è stata pretesa dalla procura di Roma l’attribuzione a sè della competenza – ha aggiunto a proposito del processo seguito al crac -. E’ veramente inquietante, perché per nessuna altra banca andata in default tutto questo non si è verificato. La Popolare di Vicenza, ad esempio, identica situazione e nessuno ha mai contestato che fosse competenza di Treviso. Allora per Veneto Banca c’è stato un accordo tra procure sulla competenza e passivamente Treviso ha mandato tutte le carte a Roma. Roma ci ha messo un consulente sopra, guardacaso di Bankitalia, e dopo di che su intervento del Gip Ferri, che ha giudicato l’inesistenza dei presupposti per l’attribuzione a Roma, dopo tre anni ha rimesso le carte alla procura di Treviso. Allora non ci si può lamentare che poi i reati vanno in prescrizione: hanno perso tre anni con la ‘vacanza Romana’ delle carte. Toccherebbe capire chi glielo ha imposto”.

“Secondo me a sbagliare è stato tutto il sistema. Ci sono state manovre maldestre, manovre non lucide e, per quanto riguarda la popolare di Montebelluna, ci sono state vere e proprie prove di bail-in. Secondo me hanno voluto fare una prova di bail-in con la popolare di Montebelluna”.

Lo ha detto Giovanni Schiavon, ex presidente del Tribunale di Treviso e ex amministratore di Veneto Banca, in merito alle più recenti vicende delle banche popolari venete.

Fonte Public Policy