Ostuni, San Vito e le torri: alla scoperta della costa pugliese – La Via Francigena destinazione Roma, la 9ª tappa dal Sud

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Costa pugliese
(foto flickr: Kars Alfrink e Telemac0)

Natura, cultura e storia sono ciò che rende la Puglia così speciale. Le migliaia di pellegrini che ogni anno percorrono le strade della via Francigena lo sanno bene: talvolta è anche difficile resistere alla tentazione di deviare dal percorso per godere di tutte le bellezze che lo circondano. Il nostro prossimo grande obiettivo è raggiungere Bari, ma il viaggio sarà tutt’altro che noioso. Al contrario, questo tratto di strada della costa pugliese è estremamente ricco di punti di interesse che meritano di essere raccontati. Diamo quindi un’occhiata ad alcune delle meraviglie della costa pugliese.

Il Castello Dentice di Frasso di San Vito

Le tracce normanne sono tra gli elementi culturali più caratteristici di queste terre. Una di queste è il Castello Dentice di Frasso di San Vito. Quello che oggi è a tutti gli effetti un castello si sviluppò a partire da una semplice torre quadrata, edificata nel 1100, che ne costituisce il nucleo originario. A volerla fu Boemondo il Normanno, in lotta con il fratello Ruggero per il dominio della Puglia. Il borgo assunse così il nome di San Vito dei Normanni, che fino ad allora era conosciuto come San Vito degli Schiavoni, poiché questi luoghi, come Brindisi, ospitavano una folta comunità slava.

Castello dentice costa pugliese
La scalinata della corte interna del Castello Dentice (Foto FB: Italia – Un museo a cielo aperto)

Due secoli dopo subì i principali ampliamenti, ovvero la costruzione dell’edificio che racchiude il cortile interno. Il singolare nome del castello deriva dallo stemma araldico inciso a bassorilievo sull’ingresso, appunto, un dentice. Curiosamente, a pochissimi chilometri di distanza, a Carovigno, è presente un castello che porta lo stesso nome, famoso per la sua caratteristica pianta triangolare.

Ostuni

Ostuni, famoso centro turistico, non si trova sulla via Francigena ufficiale – che corre lungo il mare – ma la domina dall’alto della collinetta su cui sorge. La città di Ostuni è un agglomerato di casette e stretti vicoli, tutti completamente ricoperti di calce bianca. Questa usanza affonda le sue radici in tempi antichi: la calce ha infatti un alto potere igienizzante. Il geniale espediente permise a Ostuni di essere risparmiata dalle terribili epidemie di peste del II millennio, in particolare quella del 1656.

Ostuni costa pugliese
Scorcio di Ostuni (foto flickr: jl from sunset)

Si dice che questo suo colore fosse anche un semplice quanto efficace stratagemma per difendersi dagli attacchi dei nemici: a questa latitudine, il riverbero del sole sulla calce e i muri candidi è accecante. Il bianco, però, non è il solo colore della città: Ostuni è famosa anche per le sue porte variopinte. In passato la scelta del colore non era casuale: a ciascuno di essi corrispondeva un significato, ovvero la professione del padrone di casa. I pescatori dipingevano la propria porta di blu, gli artigiani di marrone e i contadini di verde.

Torre santa Sabina costa pugliese
Torre Santa Sabina (foto flickr: Gian Luigi Perrella)

Le torri della costa pugliese

La bellezza che abbiamo raccontato a proposito di Torre Guaceto non è di certo limitata alle acque cristalline della sua riserva naturale. La costa della Puglia è oggi un luogo sì molto frequentato, tra le mete turistiche estive più amate, ma presenta ancora dei tratti incontaminati. Le spiagge più selvagge si trovano spesso nelle vicinanze delle antiche torri di avvistamento.

Non solo Ostuni, infatti, dovette difendersi dalle ripetute incursioni nemiche. Fu così che tra il XV e il XVI secolo la costa del Salento subì una massiccia opera di fortificazione, la cui eredità è oggi ben visibile nei solitari edifici quadrangolari che guardano il mare.