Vicenza Jazz 2022, il 14 maggio Joe Lovano in concerto

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Al Vicenza Jazz Joe Lovano
Al Vicenza Jazz Joe Lovano (foto: Jimmy Katz)

C’è grande attesa per il concerto, nell’ambito del Vicenza Jazz 2022, di Joe Lovano, sassofonista, clarinettista, flautista e batterista jazz statunitense di origine siciliana. Ecco nel dettaglio di un comunicato stampa cosa potranno seguire gli appassionati di Jazz di Vicenza e non solo.

“Il weekend del festival New Conversations – Vicenza Jazz sarà come da tradizione ricco di appuntamenti musicali a tutte le ore del giorno, con un’offerta che cresce attorno ai concerti di prima serata. L’attrazione principale di sabato 14 maggio sarà il Trio Tapestry del sassofonista Joe Lovano, con Marilyn Crispell al pianoforte e Carmen Castaldi alla batteria. L’esibizione di questo colosso del sax tenore al Teatro Olimpico (ore 21) sarà preceduta da un set introduttivo in solo del pianista Yaniv Taubenhouse.

Il Jazz Café Trivellato – Bar Borsa (ore 21:30, ingresso gratuito) risponderà con il live del quartetto del pianista Emiliano D’Auria, con Giacomo Ancillotto alla chitarra elettrica, Dario Miranda al contrabbasso, Giuliano Ferrari alla batteria e in più, come ospite speciale, il trombettista Luca Aquino.

Tra gli altri appuntamenti del giorno si segnalano due performance a Palazzo Thiene: quella della Bassano Reeds Band (alle ore 16) e a seguire quella del quartetto d’archi “Life on Art” della contrabbassista Federica Michisanti (ore 18).
Il festival New Conversations – Vicenza Jazz 2022 è promosso dal Comune di Vicenza in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, in coproduzione con Trivellato Mercedes Benz, con Aquila Corde Armoniche di Vicenza come sponsor e Acqua Recoaro come sponsor tecnico.

Nato a Cleveland nel 1952, Joe Lovano si è affermato sulla scena jazzistica senza bruciare le tappe, ma arrivando infine alla sommità della piramide: è oggi uno dei più emblematici e famosi sassofonisti di estrazione post-boppistica, e incarna alla perfezione quel mix di titanica potenza e di scavo intellettuale che dai tempi di Coltrane si associa ai grandi tenoristi.

La formazione di Lovano, iniziata con le prime esibizioni sin dall’adolescenza, si completa alla Berklee School of Music di Boston, dove tra i suoi compagni di corsi ci sono John Scofield, Bill Frisell e Kenny Werner, coi quali poi collaborerà.
I primi ingaggi di livello al termine degli studi sono con due organisti di celebrata maestria: Lonnie Smith e Jack McDuff. Negli anni Settanta prende parte anche a vari tour con Woody Herman. Poi è la volta del trasferimento a New York, con l’arrivo della nuova decade. Fa parte dell’orchestra di Thad Jones e Mel Lewis dal 1980 al 1991, della band di Paul Motian, del quartetto di Scofield, e si affianca a Elvin Jones, Carla Bley, Lee Konitz, Charlie Haden, Bob Brookmeyer…

Il suo debutto discografico da leader avviene in Italia grazie alla Soul Note (Tones, Shapes & Colors, 1985) ma è grazie al contratto con la Blue Note, iniziato nel 1991 che Lovano finalmente si impone come esponente di prima grandezza sulla scena internazionale. Nella sua cospicua discografia si alternano opere di spiccata originalità e omaggi ad artisti e repertori che denotano la vastità degli interessi del sassofonista (Charlie Parker, Tadd Dameron, Frank Sinatra, Enrico Caruso). I referendum di DownBeat lo hanno premiato ripetutamente.

Dopo ben 26 anni e 25 album da leader o co-leader, culminati con Classic! Live at Newport (2016), Joe Lovano ha detto addio alla sua storica casa discografica, la Blue Note. La creazione del Trio Tapestry e la registrazione dell’omonimo album (2019) hanno segnato il primo passo della sua nuova collaborazione con l’etichetta ECM. Nel 2021 è poi giunto il secondo album del trio: Garden of Expression. Joe Lovano e Marilyn Crispell si intendono a meraviglia sulle strutture, mentre Carmen Castaldi interagisce con grande sensibilità, grazie alla già lunga esperienza al fianco di Lovano.

Nato, cresciuto e formatosi musicalmente in Israele, nel 2009 Yaniv Taubenhouse si trasferisce negli Stati Uniti per proseguire gli studi, approfondendo sia il pianismo jazz che quello classico. Il suo debutto discografico arriva nel 2014 (Here from There). Da allora è di base a New York. La sua attività da leader è legata soprattutto al trio con Rick Rosato e Jerad Lippi, formazione ben documentata su etichetta Fresh Sound Records. Tra le sue collaborazioni spiccano quelle con Anat Cohen, Ari Hoenig, David Schnitter, Roswell Rudd, Orlando le Fleming, Ferenc Nemeth, Will Vinson…

Emiliano D’Auria con il suo quartetto arricchito dalla presenza di Luca Aquino esplora sonorità nascoste al confine tra ricerca melodica e avanguardia. “In-Equilibrio” guarda oltre i confini del jazz e si nutre di evocativi linguaggi sperimentali. La convivenza di melos mediterraneo e sonorità rarefatte produce un senso di apertura visionaria, trasportando l’ascoltatore in una dimensione fortemente ancorata alla melodia ma allo stesso tempo carica atmosfere oniriche”.