Zaia e il suo show quotidiano “smontato” anche da Luca Bottura: il razzismo contro i siciliani come il virus, non c’è il vaccino

147
Diabolik di Mauro Maruzzo dedicato a Luca Zaia
Diabolik di Mauro Maruzzo dedicato a Luca Zaia

Lo “Zaia Show” quotidiano diffuso a reti unificate locali si impreziosisce di un’altra perla dopo le figuracce nazionali su topi (vivi!) cinesi e poesie fake. Stavolta le parole a volte più da avanspettacolo che da governatore, tra l’altro il più amato d’Italia, vengono fatte conoscere lungo tutto lo Stivale attraverso il sarcasmo di Luca Bottura nella sua rubrica #bravimabasta sul quotidiano laRepubblica, intitolata per l’occasione “Produttori di cassate”.

Il leader maximo dei veneti dall’ampio consenso elettorale, anche per altrettanto ampi demeriti delle controparti, oltre a portare in tante trasmissioni televisive nazionali il “modello Veneto” per l’emergenza Coronavirus, dovrebbe ringraziare per i risultati contro la pandemia soprattutto la squadra dell’Univeristà di Padova con il professor Andrea Crisanti in primis, quello rimproverato dal dg di Zaia, Mantoan, perché faceva troppi tamponi.

E se in futuro ad aiutarci sarà anche l’App anti contagi Immuni, realizzata da altri “prodotti” dell’Ateneo patavino, tra cui l’ingegnere vicentino Matteo Danieli da noi intervistato, Zaia si è addentrato anche nello spiegarci come funziona l’App. Questi sono i risultati…

Ecco il pezzo di Bottura:

Il presidente del Veneto Zaia ha indetto una conferenza stampa. Non già per spiegare come mai le mascherine che ha distribuito siano di carta velina e risultino meno utili di un dizionario d’italiano a casa Di Battista, ma per raccontare come funziona l’app Immuni che dovrebbe tracciare i positivi al Covid 19 ed evitare nuovi contagi.

“Un gondoliere veneto e un siciliano si incontrano per caso – ha esordito, in modalità barzelletta – e uno dei due, non dico chi perché poi sennò… (qui Zaia ha gesticolato, mentre una consigliera rideva complice sotto la mascherina inutile della Regione) … diventa positivo. A quel punto l’app scopre che ha incontrato il gondoliere e…”.

Non ha detto chi per non risultare quel che è, tra l’altro con la più classica delle scuse non richieste, ma poi, come nei cartoni dei Simpson quando il cervello di Homer si collega in automatico con la bocca, ci ha tenuto a farci sapere che l’untore era siciliano.

Tra l’altro, le statistiche propenderebbero per l’opposto. Anzi, per parafrasare uno slogan caro a Zaia: “È il leon che contagia il teròn”. Ma il razzismo culturale è un po’ come il virus: purtroppo, non c’è ancora il vaccino.


Clicca qui se apprezzi il network VicenzaPiù: #iorestoaacasa tanto viene #vicenzapiuacasamia

#iodacasapensoatuttinoi: scrivi a cittadini@vipiu.it storie ed emozioni belle per un libro anche tuo dopo il Coronavirus

Clicca qui per la situazione ora per ora sul Coronavirus e qui per tutte le nostre notizie sull’argomento, ndr)