Aggressione al Pronto Soccorso di Vicenza: cosa è successo e la reazione degli aspiranti sindaci

791
Ospedale San Bortolo di Vicenza malformazione del volto dottoressa aggredita aggressione posto fisso di polizia
Ospedale San Bortolo di Vicenza

L’aggressione a danno di una dottoressa al pronto soccorso dell’ospedale di Vicenza è stata compiuta da un cittadino cinese residente in città. Chiedeva insistentemente aggiornamenti sullo stato di salute del padre fino ad arrivare a tentare di strangolare il medico che si stava occupando del genitore.

L’uomo è stato arrestato dai carabinieri e la dottoressa aggredita, ne avrà per almeno 10 giorni lo ha denunciato alla polizia. Sono questi i dettagli della triste vicenda accaduta nella mattina di ieri, martedì 14 marzo 2023, all’ospedale San Bortolo (leggi qui).

Presso la struttura sanitaria vicentina, questa mattina, il personale sanitario ha svolto un sit-in di di solidarietà nei confronti della collega ma anche di protesta contro le continue violenze delle quali sostengono di essere vittime di sovente in tutta Italia.

L’aggressione al Pronto soccorso, che ha registrato l’immediata condanna da parte della dirigenza dell’Ulss 8 Berica, provoca oggi commenti anche da parte dei principali candidati sindaco di Vicenza, Francesco Rucco e Giacomo Possamai.

Il sindaco uscente e candidato del centrodestra ha detto: “I nostri medici, infermieri e operatori socio sanitari dell’Ospedale di Vicenza sono stati gli eroi della battaglia contro il covid. Assistere agli episodi come quelli che troppo frequentemente si verificano con atti di violenza e aggressività verso questi eroi è sconcertante.

Se già non fosse contro la legge e il buon senso – ha aggiunto  Francesco Rucco -, è un enorme segnale di irriconoscenza verso chi ha messo in gioco la propria vita per difendere quelle degli altri e chi lo fa ogni giorno anche al di là della pandemia. Per questo la mia solidarietà e la mia presenza a sostegno della legittima manifestazione di protesta e di autotutela del personale sanitario dell’Ospedale San Bortolo è una cosa naturale e dovuta.

E, come ho già detto e come sarà anche nei prossimi anni, la pandemia ci insegna che come amministrazioni comunali e come sindaci dovremo sempre di più incontrare e confrontarci con medici di base, personale ospedaliero e cittadini per affiancare e aiutare dove necessario la Regione ad assicurare una sanità sempre più di qualità e sempre più sicurezza a chi ce la garantisce”.

Sulla stessa linea le parole del candidato del centrosinistra: “Abbiamo dimenticato troppo in fretta l’enorme debito di gratitudine che abbiamo maturato nella pandemia verso gli eroi della sanità: medici, infermieri, operatori. Lo vediamo in tante cose: la mancanza di rispetto che diventa persino pretesa, aggressione, violenza cieca come in questo e in troppi altri casi.

Ma anche – ha aggiunto Giacomo Possamai – nella costante riduzione degli investimenti sulla sanità pubblica, a tutti i livelli, in un modo preoccupante e miope. Invece dovremmo, come politica e come collettività, coltivare la centralità di queste professioni: non spingerle alla fuga verso soluzioni di vita più tranquille.

Serve alzare la guardia, potenziando le tutele nei confronti del personale sanitario che opera quotidianamente nei reparti. Quanto è accaduto ieri a Vicenza è inammissibile e si tratta dell’ennesima vicenda di questo genere. Alla dottoressa rimasta vittima dell’aggressione di quest’oggi va tutta la mia solidarietà e vicinanza”.