Ciclone su autotrasportatori. Varotto, Confartigianato trasporti Veneto: va calmierato costo gasolio come avvenuto per bollette”

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Autotrasportatori, Presidente di Confartigianato trasporti Veneto Michele Varotto
Presidente di Confartigianato trasporti Veneto Michele Varotto

“Gli autotrasportatori sono stanchi di pagare sempre il conto per tutti, non ci faremo più riguardi a ribaltare sulla committenza gli extra costi che stiamo subendo”. Ad affermarlo il presidente di Confartigianato trasporti Veneto Michele Varotto. “L’autotrasporto e la logistica –prosegue– muovono miliardi di euro e non è pensabile che queste oscillazioni inflazionistiche vengano assorbite solo da alcuni operatori della filiera, e spesso sempre i soliti. Legittimo da parte nostra chiedere alla committenza di sedersi al tavolo per rinegoziare i noli in virtù di questi aumenti improvvisi”.

“Nessuno vuole truffare nessuno –rassicura il presidente-, soprattutto in un periodo così complicato e delicato e con una guerra ai confini dell’Europa, ma non è giusto che alla fine siano gli autotrasportatori a rimanere con il cerino in mano, ognuno deve fare la propria parte. Serve una concreta riduzione del costo del gasolio e del costo del lavoro, con un intervento dello Stato più significativo, come sta accadendo per il caro bollette. Il carburante è cresciuto del 20,7% in un solo anno con un impatto di maggiori costi pari a 53,5 milioni di euro per le micro e piccole imprese dell’autotrasporto merci veneto, ed ora con la grave situazione in Ucraina le cose non possono che peggiorare. Per non parlare di quelle aziende di autotrasportatori che in Veneto hanno investito nel green negli ultimi anni cambiando i mezzi con l’acquisto di quelli a metano (sono circa 10mila immatricolati su 342mila autocarri) e che si trovano un costo alla pompa più che triplicato!”.

Le trattative dei giorni scorsi con il Governo hanno dato qualche risultato ma non siamo ancora soddisfatti: le imprese di autotrasporto come altri operatori economici sono da tempo nella morsa di aumenti insostenibili. Quanto sta avvenendo a livello geopolitico non potrà che peggiorare una situazione già estremamente critica e stiamo assistendo ad alcune manifestazioni spontanee di malcontento. Capiamo la rabbia di alcuni colleghi che li porta a esprimere il proprio malessere, anche se abbiamo sempre, e continuiamo a condannare, ogni genere di violenza, speriamo che nel corso delle prossime settimane la trattativa con il governo tenga conto maggiormente delle prerogative dei trasportatori artigiani, che sono quelli che stanno soffrendo di più.

“Apprezziamo lo sforzo della politica ma non ci accontenteremo degli 80 milioni promessi dal Governo, queste misure impattano solo marginalmente sul conto economico del padroncino, che deve far fronte a costi fissi sempre più importanti (gasolio, adblue, gomme ricambistica ecc..). Le politiche energetiche –conclude Varotto– devono essere valutate sulla base delle ricadute che queste hanno in termini di sostenibilità, ambientale certo, ma anche economica e sociale, in questo le piccole imprese del nostro territorio hanno dimostrato grande resilienza e flessibilità ma non possono farcela da sole a gestire scossoni di questa intensità”.