Autotrasporto, Varotto (ConfArt Veneto): “Il miraggio d’agosto dei 500 milioni: gli autotrasportatori ora pretendono ordine”

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Michele Varotto, Presidente Trasporto Merci di Confartigianato Imprese Veneto

La vicenda del fondo di 500 milioni per aiutare le imprese di autotrasporto italiane ad affrontare gli aumenti del gasolio sta assumendo dei connotati oramai grotteschi. Lo scorso 29 luglio è stato firmato il tanto atteso Decreto direttoriale che avrebbe dovuto, dopo mesi di attesa, fornire finalmente tutte le indicazioni operative per consentire alle imprese di ricevere il contributo. Ma, con il passare del tempo, la situazione sembra non sbloccarsi.

“È sconcertante che, nel 2022, si adottino procedure e metodi del genere!” Dichiara sconfortato Michele Varotto, Presidente Trasporto Merci di Confartigianato Imprese Veneto che prosegue: “il Decreto, che ha stanziato il fondo per ottenere il credito d’imposta del 28% sugli acquisti di gasolio, è datato 17 maggio 2022. Ma ad oggi, non si hanno ancora indicazioni precise sulla data di avvio della procedura, che ci auguriamo vivamente non sia il giorno di Ferragosto, e permangono tutta una serie di dubbi interpretativi sulle modalità operative”.

“Il Decreto direttoriale per il momento non fa altro che confermare che si tratta di un iter d’altri tempi, –aggiunge in Presidente– altro che semplificazione e sburocratizzazione, siamo in attesa dell’ennesima piattaforma telematica creata ad hoc per la gestione di dati che non sappiamo quando sarà effettivamente resa operativa e per la quale immaginiamo saranno pure spesi dei denari. Trattandosi inoltre di consumi di gasolio di gennaio – marzo, già comunicati dalle imprese all’Agenzia delle Dogane, una possibile soluzione sarebbe stata quella di riparametrare il contributo ricevuto per il primo trimestre sui i mesi di aprile-giugno, tramite un’autodichiarazione di quanto incassato da parte dell’impresa beneficiaria.

Non finisce qui purtroppo. Una volta messa in funzione la piattaforma sarà utilizzabile per i soli 30 giorni successivi, una volta caricata la pratica sembra si dovranno attendere circa 10 giorni per sapere se l’operazione è andata a buon fine ed in caso di esito negativo non ci sarà possibilità di integrare o correggere la documentazione e si dovrà ripresentare la domanda partendo da capo e rimettendosi in coda”.

Se consideriamo che la maggior parte delle imprese di autotrasporto in Veneto, e non solo, sono padroncini e non aziende strutturate, questa situazione preoccupa non poco. Nel nostro Paese purtroppo infrastrutture e competenze digitali rappresentano ancora una barriera per molti.

“La misura a favore degli autotrasportatori –conclude Varotto– sta mettendo a dura prova i nervi di una categoria che come più volte evidenziato si trova spesso cornuta e mazziata. Chiediamo pertanto con forza che il Ministero intervenga una volta per tutte affinché si trovi una soluzione semplice e snella per le imprese.”