Banche centrali contro l’emergenza: la Fed taglia i tassi e lancia un piano acquisti titoli, in campo anche la Bce

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Christine Lagarde (BCE)
Christine Lagarde (BCE)

La Banca centrale Usa porta i tassi vicino allo zero, minimo raggiunto durante la Grande recessione del 2008. Azione coordinata di Bce e altre per alimentare la liquidità. Trump: “E’ un grande passo, i mercati saranno felici”

di RAFFAELE RICCIARDI da laRepubblica

La Federal Reserve torna ad intervenire sul mercato per la seconda volta in pochi giorni, in un’azione straordinaria per rispondere all’emergenza del coronavirus che comporta taglio netto dei tassi e acquisti di titoli per pompare liquidità nel sistema finanziario ed economico. Un’azione che arriva questa volta con la sponda di tutte le principali Banche centrali internazionali, Bce compresa, che hanno attivato misure per fornire liquidità in dollari ai mercati.

L’intervento a sorpresa della Federal Reserve: Trump soddisfatto

La Banca centrale americana ha tagliato a sorpresa i tassi di interesse portandoli nella fascia 0-0,25%: significa una sforbiciata di un punto percentuale rispetto al livello fissato soltanto lo scorso 3 marzo, che porta il costo del denaro ai minimi storici visti durante la Grande recessione a seguito del crac di Lehman Brothers. La Fed si impegna a mantenere questo livello di tassi finché l’economia non avrà superato l’epidemia e si sarà rimessa in carreggiata per centrare gli obiettivi di inflazione e piena occupazione.

Non solo, la Fed ha anche rispolverato gli acquisti di titoli lanciando un massiccio programma di Quantitative Easing da 700 miliardi di dollari, al fine di sostenere l’economia e proteggerla dall’impatto della pandemia. Nel dettaglio, la nota dice che “nel corso dei prossimi mesi” acquisterà 500 miliardi di dollari di buoni del Tesoro e 200 miliardi di titoli ipotecari. Nell’ultima settimana, la Fed aveva già dispiegato interventi da 1.500 miliardi di dollari a sostegno dei mercati, attraverso le operazioni in “pronti contro termine” che alimentano la liquidità a breve termine.

L’ultima azione a sorpresa architettata da Jerome Powell è stata accolta dal presidente americano, Donald Trump, con grande soddisfazione: “Siamo molto contenti. Un grande passo”, ha detto il tycoon ai giornalisti alla Casa Bianca. Il leader americano ha frequentemente attaccato l’istituzione centrale per non aver fatto abbastanza – già in tempi tranquilli e antecedenti l’emergenza – a sostegno dell’economia Usa. “E’ una notizia fenomenale”, ha detto questa volta Trump: “Penso che i mercati dovrebbero essere molto felici”.

La Fed, si legge nel comunicato diffuso nella serata italiana di domenica, “è pronta a usare il potenziale completo dei suoi strumenti per sostenere il flusso di credito per le famiglie e le imprese e per rafforzare i suoi obiettivi sull’occupazione e la stabilità dei prezzi”.

La mossa arriva mentre monta l’emergenza Usa per l’evoluzione sanitaria: nelle ore in cui la Fed decideva l’intervento, nell’area di New York veniva annunciata la chiusura delle scuole pubbliche.

L’intervento coordinato sulla liquidità, in campo anche la Bce

La Fed questa volta non si è mossa da sola. Nello stesso comunicato della Banca centrale Usa si legge che “in queste ore c’e’ un’azione coordinata delle Banche centrali mondiali per assicurare liquidità a sostegno del’economia minacciata dall’emergenza coronavirus”.

Ed è la Bce ad annunciare contemporaneamente che, insieme agli istituti centrali di Canada, Inghilterra, Giappone e Svizzera ha attivato accessi agevolati alle “swap line”, ovvero quegli accordi in base ai quali si possono attingere dollari in cambio della propria valuta. Un ulteriore passaggio tecnico per facilitare la trasmissione di liquidità sui mercati.

Come nota il Financial Times, nelle ultime sedute di Borsa è cresciuta l’apprensione sui mercati finanziari per il raro movimento al ribasso dei bond americani. Solitamente questi ultimi, intesi come “bene rifugio” dagli investitori, acquistano valore nelle fasi di ribasso delle azioni. Invece ciò non è accaduto, lanciando un campanello d’allarme per gli operatori dei mercati che non hanno un ombrello sicuro sotto il quale ripararsi.