
Nel luglio del 2013, dopo intense proteste da parte della cittadinanza, venne inaugurata la base americana Del Din nell’area dell’ex aeroporto Dal Molin a Vicenza. Questo insediamento militare, frutto di accordi internazionali tra Italia e Stati Uniti, fu giustificato dalla necessità strategica degli USA di garantire la sicurezza globale, inclusa quella europea. Tuttavia, l’attuale politica di disimpegno progressivo degli Stati Uniti nei confronti dell’Europa solleva interrogativi sul futuro delle basi americane sul nostro territorio, tra cui la stessa Del Din: il suo eventuale abbandono aggiungerebbe la beffa al danno.
Segnali di disimpegno: il “metodo Musk” e le basi italiane
Recentemente, il Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE), guidato da Elon Musk, ha introdotto misure di austerità nelle basi militari statunitensi in Italia. Tra queste, il blocco temporaneo delle carte di credito governative utilizzate dai dipendenti civili per le spese operative quotidiane. Questo provvedimento, della durata di 30 giorni, è stato attuato per migliorare la trasparenza della spesa federale e ha interessato diverse installazioni, tra cui le basi di Aviano, Camp Darby e le strutture vicentine di Ederle e Del Din.
Oltre al blocco delle carte, ai dipendenti civili è stato richiesto di fornire dettagliate rendicontazioni settimanali delle attività svolte, pena il rischio di licenziamento. Queste misure hanno generato preoccupazione tra i lavoratori italiani impiegati nelle basi USA, poiché potrebbero preludere a una riorganizzazione più ampia o a una riduzione del personale.
Ipotesi di abbandono della base Del Din: impatti economici e sociali
Se queste misure fossero il preludio a un disimpegno più marcato degli Stati Uniti, la chiusura della base Del Din potrebbe diventare una realtà concreta. Le ripercussioni per Vicenza sarebbero significative su vari fronti:
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Economia locale: La presenza di migliaia di militari americani ha da sempre rappresentato un volano per l’economia vicentina. La loro partenza comporterebbe una contrazione dei consumi locali, con effetti negativi su attività commerciali, servizi e mercato immobiliare.
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Occupazione: Molti cittadini vicentini sono impiegati direttamente o indirettamente nelle basi americane. La chiusura di Del Din metterebbe a rischio numerosi posti di lavoro, aumentando la disoccupazione e la precarietà nel territorio.
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Ambiente e territorio: L’area occupata dalla base, precedentemente sede dell’aeroporto Dal Molin, ha subito trasformazioni significative. Un eventuale abbandono potrebbe lasciare una vasta zona in stato di degrado, con problematiche legate alla bonifica e al recupero ambientale. La vicinanza al Parco della Pace, già alle prese con difficoltà di gestione e valorizzazione, potrebbe complicare ulteriormente la situazione.
La prospettiva di un disimpegno americano dalle basi in Italia, e in particolare da Del Din, rappresenta una sfida complessa per Vicenza. È fondamentale che le istituzioni locali e nazionali si preparino a gestire tali scenari, pianificando interventi che possano mitigare gli impatti economici, occupazionali e ambientali, garantendo al contempo una riconversione sostenibile delle aree interessate.