Boutique di alta moda “fake” scoperta nel Vicentino dalla Guardia di Finanza

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boutique dell'alta moda fake cassola

Una Boutique di alta moda “fake” è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Vicenza in un immobile nel Comune di Cassola.

Il locale che originariamente era una autorimessa era nella disponibilità di una coppia di cittadini italiani, coniugi, pensionati residenti a Bassano del Grappa e concesso in affitto senza la sottoscrizione e la registrazione di un regolare contratto di locazione immobiliare.

I finanzieri, appena entrati al suo interno, hanno scoperto una vera e propria Boutique di alta moda “fake”: uno show room di prodotti recanti marchi di lusso, attrezzato con espositori.

Sono stati rinvenuti circa 7.000 prodotti tra cappotti, abiti, cappelli, borse, portafogli, calzature, profumi, bigiotteria, occhiali, orologi, foulard e sciarpe riportanti fedeli riproduzioni di notissimi brand nazionali e internazionali (Prada, Louis Vuitton, Gucci, Yves Saint Laurent, Dior, Chanel, Fendi, Hermes, Bulgari, Cartier, Bottega Veneta, Balenciaga, Rolex, Valentino, Dolce e Gabbana, Moncler, Burberry, Givenchy, Balmain e Celine Paris).

Alla luce di quanto emerso, i finanzieri della tenenza di Asiago hanno sottoposto a sequestro probatorio il materiale rinvenuto e hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza la coppia di coniugi per i reati di illecita introduzione nel territorio dello Stato, commercio di prodotti con marchi contraffatti e ricettazione.

Sequestrata anche documentazione cartacea e informatica che, allo stato, è al vaglio dei militari per la successiva tracciatura del canale di approvvigionamento e per la individuazione dei clienti finali, i quali potranno essere oggetto di apposita sanzione amministrativa, che va da 100 a 7.000 euro, in relazione a ciascun capo contraffatto acquistato, oltre al sequestro dello stesso.

Le indagini coordinate dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Vicenza è stata avviata a seguito di controlli presso il mercatino dell’antiquariato di Asiago, dov’era stata individuata una commerciante che, con il proprio banco ambulante, poneva in vendita sulla pubblica via circa 400 prodotti (oggetti di pelletteria, capi d’abbigliamento e bigiotteria) di noti brand, i quali, a prima vista apparivano contraffatti, circostanza successivamente confermata da apposite perizie.