Chi dà più vantaggi a Vicenza? Rucco e partiti a Venezia e Roma? O Possamai ed aperture con Verona, Padova e… Finint?

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Possamai e Rucco
Possamai e Rucco

Prima del silenzio elettorale per le amministrative di Vicenza (si vota per il primo turno il 14 e 15 maggio) vogliamo sottoporre una serie di riflessioni ai nostri lettori, forti come siamo della nostra indipendenza ancora più netta, se pure ce ne fosse bisogno, in questa campagna elettorale per la quale abbiamo rifiutato ogni pubblicità politica, quella di Possamai e Rucco inclusa.

Intanto non possiamo non confermare (leggi «Lettera aperta a Rucco sindaco uscente e ricandidato (da chi?) a Vicenza, da amico personale mi appello a te sui risparmiatori e sui lacci che ti strozzano») che ci ha stupito negativamente la campagna elettorale del sindaco uscente, Francesco Rucco, che ha fatto sì o ha accettato dai suoi consiglieri che fosse improntata allo scontro:

  • lui che sarebbe civico con tre partiti nazionali alleati mentre le sei liste di sostegno a Possamai sarebbero tutte partitiche, neanche fosse un reato, perché  il loro leader, a capo della sua civica, è storicamente del Partito democratico
  • lui che sarebbe moderato mentre tutti gli altri, Cicero incluso, sarebbero “mostri” di sinistra, una razza evidentemente aliena e nemica della Terra anche se il 25 aprile i militanti di destra predicano la riconciliazione (degli alieni con loro ma anche di loro con gli alieni?)
  • lui che fa diffondere dalla direttrice responsabile dell’Ufficio stampa comunicati ufficiali del Comune sanzionati addirittura dall’Agcom su iniziale denuncia di questa testata, che di “comunicati critici” ne ha segnalati ben più dei solo 4 che la consigliera regionale Erika Baldin (M5S) ha sottoposto al Corecom e, quindi, all’Agcom come esempi di infrazione della legge elettorale
  • lui che con le liste di centro destra scrive «la Polizia Locale ha verificato le irregolarità compiute da tre soggetti politici (le due di Possamai e quella di Cicero, ndr) nell’uso delle loro sedi elettorali e li ha denunciati tutti e tre alla Prefettura…e poi si ritrova che la stessa Polizia Locale, di cui è a capo, lo smentisca dichiarando che le stesse infrazioni erano state “accertate anche nelle sedi di Rucco e Lega” e che non ha proceduto ma “procederà ad inviare i relativi verbali alla locale Prefettura“, per tutti, ovviamente, Rucco e Lega inclusi…

Potremmo continuare con altri esempi della volontà di scontro, abituale per le forze di destra come Lega e Fratelli d’Italia, che lo appoggiano e condizionano e che sono solite attaccare gli avversari con gli slogan piuttosto che con progetti e programmi, salvo scontrarsi fra di loro per le poltrone a livello nazionale e locale:

  • la polarizzazione della polemica politica, quando almeno è stata polemica e non cannoneggiamento, solo con Possamai temendo, difficile trovare un’altra motivazione, i due candidati, Zoppello e Cicero, che erano assessori della sua parte politica, poi da lui estromessi dalla Giunta, con di certo, per lui, buone ragioni per cui non si capisce perché abbia evitato un vero confronto con loro, di cui conosce così bene i difetti da poterli rimandare a casa magari solo con la loro elencazione, ma confronto con giornalisti a fare “in presenza” le domande e non solo in ambienti “alla volemose bene” come associazioni di categoria, religiose e scuole,
  •  l’invito conseguente al voto utile (per chi? Per lui?) di cui abbiamo scritto in altra parte.

Dopo la sintesi del perché ci abbia deluso in questa campagna elettorale Rucco, che, pure ad inizio 2018 ci aveva dato l’impressione dell’uomo mite e per bene prima di dimostrarsi una “sfascia alleati” magari per accontentare, con tutte le conseguenze del caso, i partiti,  che, Lega in primis con Ciambetti in aula, i vari e mutevoli Fratelli d’Italia e l’eterno assessore forzista Zocca, gli hanno dettato la linea, sottoponiamo ai lettori/elettori la questione se Vicenza debba o meno conformarsi alla maggioranza regionale e nazionale e se questo le convenga o meno.

La coalizione di Rucco ha sostenuto, infatti, che con Vicenza in mano agli alieni della sinistra il governo regionale e quello nazionale, entrambi di segno opposto, le sarebbero avversi.

Intanto vogliamo sperare che il governo Meloni e la giunta Zaia non siano così insensibili, con la loro serietà politica, al bene comune dal punire una città “non allineata”, in cui per giunta ci sono anche molti loro elettori.

Secondo il “Rucco pensiero”, allora, in Puglia, Campania, Emilia Romagna e Toscana tutte le città dovrebbero essere “rosse” o in alternativa quelle Regioni dovrebbero “convertirsi”, magari per decreto, alla maggioranza nazionale, un primo passo per tornare al partito unico, cosa che non ci pare auspichino neanche FdI a Roma e la Lega a Venezia.

Non ci pare, poi, che Padova e Verona siano sprofondate nell’isolamento e nell’abbandono regionale e nazionale perché sono governate dal centrosinistra come non ci risulta che nei 5 anni di Rucco come sindaco la regione Veneto abbia particolarmente supportato Vicenza, magari per mantenere di proprietà veneta la Fiera o viva la Banca Popolare di Vicenza o più finanziata l’Ipab e così via.

Se, poi, gli elettori, non i partiti nelle loro stanze o i portavoce regionali e nazionali in Consiglio comunale, decidessero che Vicenza torni al centrosinistra con Possamai, potrebbe darsi che costui si possa meglio impegnare per dirimere le questioni che oggi bloccano e rischiano di minare definitivamente Agsm Aim per le lotte tra le due amministrazioni, quella veronese, comunque di maggioranza, e quella vicentina, sempre di minoranza, queste amministrazioni sì in lotta perché di diverso colore. Dirimere queste questioni significherebbe sbloccare e valorizzare Agsm Aim con vantaggi anche economici, oltre che patrimoniali, per Vicenza.

E quanto potrebbe essere utile a Vicenza collaborare ancora meglio e di più con Verona e Padova dalle cui Università dipende la crescita del polo universitario vicentino?

Ma vogliamo toccare anche un punto delicatissimo: prima della campagna elettorale e ai suoi inizi quante erano e quanto pesanti le accuse a priori a Possamai, ecco un altro motivo di scontro di partenza studiato a tavolino dal centrodestra, di essere strafinanziato dai “poteri“, sottintendendo in questi non tanto la Unicomm di Cestaro quanto la ben più “potente” Banca Finint del gruppo Marchi, che significa anche aeroporti di Venezia, Verona e Treviso, banca in cui il padre del candidato di centrosinistra, il ben noto giornalista Paolo Possamai, ricopre un ruolo apicale?

Detto che, anche dai dati da noi pubblicati per un aspetto, quello delle affissioni comunali, pare visibile a tutti come non sia stato di certo Possamai a primeggiare per spese elettorali su bus, tv e giornali, ma, chiediamocelo, ammesso (anche se difficilmente concesso) che una banca come Finint possa finanziare una campagna elettorale a Vicenza, ci sarebbe da preoccuparsi o da esserne ben felici?

Vicenza non ha più una sua banca di peso ma solo tante, buone ma piccole BCC. Allora, se per buona sorte o per interessamento dei Possamai, la Finint pensasse a Vicenza come a una sua area focale di sviluppo, chi potrebbe negare le grandi possibilità, per imprenditori e famiglie, di poter tornare a godere di una ricchezza persa come quella di una nuova grande banca a Vicenza ma di respiro nazionale?

Ecco, in politica si dovrebbe avere anche una visione.

Siamo sicuri che quella di Rucco, con le sue connessioni, sia più ampia di quella di Possamai, con le sue potenzialità?


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