Consiglio comunale di Vicenza approva assestamento di bilancio con fondo di solidarietà post Covid: Rucco riabbraccia FdI e censura opposizioni assenti

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Fondo di solidarietà: Rucco in Consiglio comunale tenuto in videoconferenza
Fondo di solidarietà: Rucco in Consiglio comunale tenuto in videoconferenza

Approvato in consiglio comunale di Vicenza l’assestamento di bilancio con il fondo di solidarietà comunale a sostegno di famiglie e imprese colpite dagli effetti negativi del lock down.

Nella nota che pubblichiamo il sindaco Francesco Rucco diffonde queste riflessioni spostando il tiro dall’opposizione interna, rientrata, di Fratelli d’Italia verso le minoranze che sono uscite dall’aula al momento della votazione: “Esprimo soddisfazione perchè la maggioranza, con l’approvazione dell’assestamento di bilancio causato dagli effetti negativi del COVID, ha compreso perfettamente l’importanza di destinare alle famiglie e alle imprese in difficoltà, i 2 milioni e 220 mila euro del fondo di solidarietà comunale.

Abbiamo raggiunto l’importante obiettivo di dare alla città una risposta concreta con un assestamento che è uscito esattamente uguale a com’era entrato ma prevedendo, attraverso un mio ordine del giorno, l’approvazione a settembre delle manovre agevolative su TARI e IMU, per le quali si dovranno ricercare risorse aggiuntive”.

“Su questo fronte – aggiunge Rucco – stiamo aspettando la conferma, praticamente certa, di ulteriori contributi dallo stato a favore del nostro comune, fondi che si preannunciano cospicui e che ci permetteranno di far fronte non solo agli impegni assunti su TARI e IMU ma anche alla copertura di altre eventuali necessità e richieste“.

Esprimo, però – ed ecco la stoccata del sindaco alle opposizioni –,  anche una punta di amarezza perché la minoranza si è sfilata dal consiglio comunale al momento del voto, con una strumentalizzazione politica di basso livello, e non ha appoggiato le misure a sotegno dei vicentini, nonostante nei mesi scorsi ci siano stati numerosi confronti per trovare una soluzione condivisa. Con questa scelta si sono praticamente chiamati fuori dalla futura gestione del fondo di solidarietà“.