Covid, leghista vicentina Silvia Covolo positiva: “mettete la mascherina, non capisco negazionisti come Sgarbi”

La deputata e amministratore locale del Carroccio ha contratto il virus: "ci sono rimasta di sasso perché ho sempre preso precauzioni. Io faccio spesso il tampone, ma non tutti possono permetterselo"

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Silvia Covolo deputata e amministratore locale vicentina della Lega
Silvia Covolo deputata e amministratore locale vicentina della Lega

Silvia Covolo, deputata e amministratore locale vicentina della Lega, invita tutti a mettere la mascherina e, da noi sentita, afferma di “non capire i negazionisti“, come del resto fa da mesi Luca Zaia, presidente leghista del Veneto, che da qualche giorno fa le conferenze stampa con la mascherina e aveva anche pensato di mettere dei cartelli in sala stampa, per sensibilizzare i Veneti, che, sono sì responsabili, ma evidentemente ultimamente un po’ meno. Forse anche perché ascoltano sirene d’oltreoceano che fanno da cattivi maestri e che sono anche ‘sponsorizzate’ da politici nostrani? Cantava De André:”Sì sa che la gente da buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio”.

Quello di Covolo però è un monito che attinge dalla drammatica esperienza personale di aver contratto il virus: “io mi fido di chi ne sa più di me – ci spiega –  io mi sono sempre attenuta alle regole della mascherina e di lavarsi le mani, ma sono risultata comunque positiva e sono rimasta di sasso, anche se asintomatica, anche perché i test molecolari sono sicuramente attendibili, ma quelli rapidi, secondo quanto dicono molti medici di base, compresa la mia, non sempre lo sono. Questa mattina sono uscita a correre e ho trovato persone senza mascherina, sento mamme che si lamentano perché i figli la devono indossare a scuola, mi chiedo che cosa costa metterla e perché tante persone si sentono legittimate a contestare quel che dicono i medici. Non capisco quelli come Sgarbi che rifiutano di metterla“.

Ma non pensa che le persone si sentano legittimate a non metterla proprio perché esponenti politici importanti ne sottovalutano l’efficacia? Io mi ricordo un comizio del leader della Lega Salvini in cui diceva a un ragazzo a lui vicino ‘puoi pure togliere la mascherina’.

Il premier Conte in Parlamento era stato fischiato da esponenti politici perché era senza mascherina e se l’è rimessa subito. In estate sembrava passato tutto, ma nell’ultimo mese la situazione si è aggravata. Lo stesso governo è stato spesso indeciso sull’uso della mascherina all’aperto. Io l’ho sempre messa e l’ho preso lo stesso. Basta toccare le cose di un altro, facendo la spesa, e ci va in bocca, o magari dormi in hotel e non sai se è stato disinfettato. Ho amici che lavorano in ospedale e mi raccontano di ragazzi giovani ammalati. Ma solo negli ultimi tempi è maturata la consapevolezza che la mascherina è necessaria, come dice Zaia ogni giorno. Salvini non l’ho mai visto senza mascherina. Non abbiamo mai contestato le misure sanitarie del governo, semmai quelle economiche“.

Noi Salvini senza mascherina l’abbiamo visto, invece. Eccolo al Senato qui e qui. L’uso della mascherina del resto dipende direttamente dalla difficoltà delle persone di controllarsi spesso tramite tamponi.

Il problema è farsi fare il tampone, infatti. Io l’ho fatto spesso, mi sono imposta di farlo spesso, perché viaggiando spesso da Roma al Veneto mi sentivo più sicura verso i mieri famigliari facendolo ogni settimana, al massimo ogni due. Ma mi rendo conto che una persona comune non ha i mezzi per affrontare spesso i molecolari e farlo privatamente costa”.

Ma se anche facessimo il test a tutti dovremmo comunque rifarlo – prosegue Covolo – perché puoi essere negativo oggi e positivo però dopo pochi giorni; l’unico contesto in cui lo fanno ogni settimana sono le strutture ospedaliere, ma dovrebbero farlo spesso anche nelle scuole, sul lavoro. Iss e ministero della Salute e i virologi vari dovrebbero chiarirci se l’asintomatico contagia o no, per poteri isolare. Chi ha parenti anziani, come me, sa benissimo cosa voglia dire la preoccupazione di far ammalare gli altri. E nel frattempo – conclude – non possiamo fare altro che mettere la mascherina, lavarci e disinfettarci spesso le mani“.


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