Escort: perchè gli uomini le cercano?

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(Articolo da Vicenza Più Viva n. 4, gennaio-febbraio 2024, sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).

“Ho 44 anni, sposata da 12, un bimbo di 8. Mio marito ha un carattere forte, litighiamo per questo, ma sul sesso siamo sempre andati molto d’accordo. Ero tranquilla. Da qualche mese ho sentito che era cambiato qualcosa, lo vedevo distratto, assente, ho iniziato a controllarlo e ho scoperto che va a prostitute! A forza di chiedere, ha confessato, dicendo che è stata una cretinata, che lo fanno tutti, niente più. Non riesco a darmi spiegazioni. Dottoressa mi aiuti a capire: perché l’ha fatto? E come finiremo?
Lucia”

Carissima Lucia,
immagino quanto sia difficile per lei sostenere questa situazione, dolore, rabbia e anche paura, emozioni che immagino senta come paralizzanti, con una difficoltà ad agire e a pensare. Spesso la ragione principale dei tradimenti, nonostante un’ottima intesa fisica, sta anche nella frenesia sessuale dei nostri tempi.
Una mania collettiva in cui c’è quasi una compulsione a provare tutto e comunque, senza tenere in alcun conto la positività di quello che già si ha. Come se si valesse di meno, come uomini e come maschi (ma anche come donne, visto il ritmo di crescita dei tradimenti femminili) se non si fa quello che, sembra, tutti gli altri fanno. Trasgredire, sperimentare, provare, eccitarsi per novità sempre più estreme. Come se ci fosse una noia inaccettabile nel mondo dei sentimenti, dei valori della famiglia. Con l’alibi: «Tanto non le tolgo nulla, è solo uno sfizio, una curiosità per me».
Oggi il tradimento è molto banalizzato, come comportamento sociale. Peggio, quando ti dicono, soavi, «ma io amo solo te», come se l’amore non comportasse anche lealtà, fedeltà, coerenza. Oggi, più di ieri, sembra si debba prendere tutto il piacere fisico, sempre e comunque, in qualsiasi forma si presenti, quasi con urgenza, incuranti del fatto che questo possa provocare un immenso dolore alle persone che pensiamo di amare. E possa, a volte, provocare anche rotture irreparabili. Il legame che si costruisce in tanti anni di relazione è come un filo che i partner tengono in mano, ognuno per un capo. Non importa quanto il filo si allunghi o si accorci, ciò che conta è che entrambi tengano ben stretto il proprio capo del filo.
Apro una breve parentesi cara Lucia, per parlare del fenomeno delle escort in Italia, che coinvolge circa 200.000 escort e 3 milioni di clienti, con orientamenti religiosi diversi e diversi livelli di istruzione, dall’avvocato all’operaio, per un giro d’affari di 5 miliardi di euro (senza contare il turismo sessuale, a cui agli italiani spetta il primato).
È sufficiente un cellulare con una sim dati e il gioco è fatto. Non è indispensabile recarsi in un luogo ameno, oscuro o pericoloso per incontrare una professionista del sesso, basta sbloccare il cellulare con un semplice pin e il parco giochi della sessualità si materializza in tutto il suo scintillio.
Uno studio recentemente pubblicato sulla rivista “Sexualities” e realizzato da Susann Huschke, dell’Università di Witwatersrand del Sudafrica e da Dirk Schubotz, della Università Queen’s di Belfast, rileva che i clienti ricorrono alla prostituzione per un’amplissima gamma di ragioni. Le prostitute hanno una funzione rassicurante e consolatoria per le possibili ansie da prestazioni maschili, l’uomo si deresponsabilizza rispetto al perfezionismo maschile e non si dedica al faticoso piacere sessuale femminile.
Si può ricorrere alla escort per sperimentazione (è questo il caso di un travestito eterosessuale), per l’incapacità di incontrare qualcuno/a, nella ricerca di conforto, compagnia, amore e intimità, passando per quelle persone che, vogliono avere relazioni con donne senza impegno e coinvolgimento affettivo, o che non incontrano la soddisfazione sessuale con il/la loro partner.
Secondo questa ricerca circa la metà dei clienti, il 48%, ha una relazione di qualche tipo, inclusi quelli sposati, come se la propria vita emotiva ed esistenziale viaggiasse su un doppio binario: uno casalingo, stabile, rassicurante e l’altro trasgressivo, dove talvolta abita la prostituta. Molti clienti sposati dichiarano di non fare sesso con le propri mogli, e per questo cercano il sesso a pagamento, interazioni più semplici da portare avanti e più libere da pesi, rispetto a una relazione extraconiugale o anche rispetto a una storia da una notte.
Al di là dei bisogni sessuali, pagare per ricevere servizi sessuali soddisfa il desiderio degli uomini di vivere tutte le loro fantasie. Non sarebbe necessario preoccuparsi della reazione del partner, anzi permette di esplorare, in un gioco tra adulti consenzienti, percorsi meno battuti nelle pratiche sessuali consuete di coppia, liberi da inibizioni e senza implicazioni mentali.
A mio avviso, sotto la promessa del sesso, ciò che davvero si compra è la possibilità, l’idea, l’illusione che la sessualità sia a portata di mano e finalmente percorribile secondo i tracciati del desiderio.
Il sesso, che è innanzitutto sguardo e volto, dove convergono elementi fisiologici, cognitivo-
emotivi, relazionali, e sono coinvolti il senso di sé e l’identità personale, il sistema di valori e di significati individuali, sembra uscire di scena, per ridursi a una mera ripetizione monotona e prolungata di gestualità, dove un corpo senza volto si offre con le cadenze ossessive di uno spasmo che ha più parentela con i ritmi della morte, che con quelli del desiderio.
Dal punto di vista psicologico non è possibile fare un ritratto unico dei clienti delle prostitute. Parlando con alcuni pazienti, che nel corso del percorso psicoterapeutico arrivano a definirsi clienti di prostitute, si individuano tratti di profonda insicurezza e vissuti di non accettazione, oltre al senso di colpa per essere “andati a pagamento”.
Il fenomeno della ricerca della prostituzione può anche rappresentare il modo attraverso cui si manifesta un vero e proprio disturbo, legato alla compulsione.
Tornando a noi cara Lucia, si prenda del tempo per far decantare il terremoto di emozioni che questo tradimento ha comprensibilmente scatenato. Poi, con più calma, valuterà il da farsi migliore per lei e il suo bambino.
Le pene che ci procura il lato oscuro dell’amore sono tra le più difficili da affrontare e lo sanno bene i poeti, gli scrittori, i musicisti che da sempre hanno dato voce al dolore degli amanti. Ma non per questo dobbiamo abbandonare la speranza di trovare un po’ di pace e di felicità. Ci vuole solo il coraggio di portare la propria vicenda nello studio del terapeuta, per trovare un supporto e un sostegno in un momento così delicato, come recita un proverbio cinese: “Lo sciocco non perdona e non dimentica, l’ingenuo perdona e dimentica, il saggio perdona, ma non si dimentica”.

Scrivi alla psicologa all’indirizzo mail cittadini@vicenzapiu.com