Espulsi due gambiani detenuti a Vicenza, in città responsabili di diversi reati

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Due gambiani espulsi da Vicenza

Due cittadini gambiani sono stati espulsi dall’Italia: erano detenuti a Vicenza perché responsabili di numerosi reati tra cui furti e rapine, aggressioni e spaccio di droga.

I due pregiudicati gambiani sono stati quindi espulsi e scortati in aereo sino al proprio Paese di origine dagli uomini della Questura di Vicenza. L’operazione è stata svolta in collaborazione con il Consolato di Milano del Gambia e con le autorità della polizia di frontiera aerea.

Sabato scorso gli agenti dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Vicenza hanno quindi eseguito il decreto di allontanamento dal territorio nazionale emesso dal Questore della Provincia di Vicenza, Paolo Sartori, e dopo aver ottenuto il lasciapassare per il rimpatrio dei due stranieri.

Dopo averli prelevati dal carcere di Vicenza unitamente a personale della Digos, li hanno trasferiti presso lo scalo aereo “Leonardo Da Vinci” di Roma Fiumicino. Da lì, con un dispositivo di scorta internazionale messo a disposizione dal Ministero dell’Interno, i due sono stati portati prima in Germania per uno scalo tecnico e, successivamente, sono stati scortati dagli agenti vicentini fino in Gambia, dove sono stati consegnati alle autorità di polizia del Paese africano.

Dagli uffici di Viale Mazzini tratteggiano anche il ritratto criminale dei due uomini.

Il primo, S. C. le iniziali del 25enne nato in Gambia, aveva commesso svariati furti e rapine, una  delle quali nel 2021 in un Supermercato “Famila” di Vicenza, aveva portato al ferimento di una cassiera

Nel 2020, a Schio, aveva aggredito un anziano e gli aveva rapinato il portafoglio. Aveva poi commesso un furto in abitazione a Dueville e, successivamente, dopo essere stato inseguito e fermato dalle forze dell’ordine, aveva opposto resistenza a pubblico ufficiale. Per tali episodi aveva patteggiato 2 anni di reclusione.

Successivamente, S. C. era stato espulso, ma tramite il suo legale aveva fatto ricorso, sostenendo di non meritare il rimpatrio in quanto ben integrato in Italia: in realtà era sbarcato a Lampedusa nel 2016 ed aveva sin da subito iniziato a vivere di espedienti e a commettere reati. Il tribunale di sorveglianza aveva rigettato la sua opposizione all’espulsione, proprio sulla base della sua pericolosità sociale.

Anche l’altro gambiano, J. E. di 43 anni, era richiedente asilo politico e proveniva da una comunità di accoglienza di Milano. Nel 2017 aveva iniziato a spacciare e nel corso di una operazione di contrasto al crimine diffuso effettuata nel capoluogo lombardo, era stato trovato in possesso di due coltelli con lama da 25 centimetri e un martello.

Nel 2018 era stato condannato nuovamente per spaccio di hashish e di altre sostanze stupefacenti e per episodi di ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Trasferitosi a Vicenza ed irregolare sul territorio nazionale in quanto giudicato non idoneo all’ottenimento della protezione internazionale, ha continuato a delinquere fino all’arresto per cumulo di pene.

“La Digos monitora costantemente particolari ambienti pericolosi per la sicurezza del nostro Paese – ha evidenziato il Questore della Provincia di Vicenza Paolo Sartori –. Tali precauzioni sono indispensabili al fine di evitare che si manifestino sul nostro territorio situazioni pregiudizievoli per l’ordine pubblico e che possano radicarsi in maniera stanziale soggetti pregiudicati, spesso privi del necessario titolo per soggiornare in Italia, i quali, con i loro comportamenti, destano particolare allarme sociale e compromettono la civile convivenza”.