Fisco, Il Sole 24 Ore: “Iva, Irpef, pagamenti e rate: arriva il taglio per sanzioni penali e amministrative”

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Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera preliminare al Dl sulle sanzioni tributarie che rivoluziona il sistema sanzionatorio del fisco. Le sanzioni saranno ridotte, ma ci sono novità anche in merito ai rapporti tra processo penale e processo tributario. L’argomento occupa l’apertura de Il Sole 24 Ore oggi in edicola, con un articolo di Marco Mobili e Giovanni Parente.

Il Governo con una serie di interventi mirati riscrive i testi del 1997 sull’applicazione delle penalità in campo fiscale e quello sulle manette agli evasori del 2000“, si legge. Una mossa criticata da chi (le opposizioni) vede un “aiutino” verso gli evasori che l’esecutivo spiega però come tentativo di rendere più proporzionale l’impianto, obbedendo così alle richieste in tale direzione di Corte costituzionale e Cassazione e Corte di giustizia europea. Ora, il passaggio in Parlamento per i pareri delle commissioni Finanze e Giustizia.

“Entrando nel merito, sull’Iva e sulle false compensazioni si profilano le novità di maggior rilievo, che vanno a toccare la legge sul penale tributario. E su questa si innesta anche la modifica per andare incontro alla cosiddetta «evasione di necessità», ossia a chi dichiara ma poi non riesce a versare gli importi dovuti. Il salvagente che non fa scattare la soglia di punibilità (oltre 250mila per l’Iva e oltre 150mila euro per le ritenute) è rappresentata dai pagamenti a rate. Quindi chi ha dilazionato il proprio debito con il Fisco (dopo aver ricevuto un avviso bonario) e sta pagando si mette al riparo da contestazioni penali. Ma allo stesso tempo viene prevista la non punibilità per i due reati di omesso versamento per crisi di liquidità riconosciuta dal giudice, ad esempio per clienti insolventi o perché la Pa non ha pagato”.

Su Ansa, il commento del viceministro all’Economia Maurizio Leo: “Le sanzioni amministrative – ha detto – verranno ridotte da un quinto a un terzo, avvicinandole ai parametri europei e introducendo un principio di maggiore proporzionalità“. Da sanzioni fino al 240% del dovuto al fisco, si passa ora al 120%.

Sul fronte penale, invece, “verranno adeguate le norme relative alla non punibilità agli indirizzi emersi dalla giurisprudenza – ancora Leo -, aiutando chi non può pagare per cause di forza maggiore, chi decide comunque di mettersi in regola, anche attraverso la rateizzazione, pagando l’intera imposta, le sanzioni (ridotte) e gli interessi. Verranno invece colpiti i comportamenti fraudolenti, simulatori ed omissivi a danno del fisco. Lo Stato infatti – sottolinea – deve venire incontro ai contribuenti onesti, ma non può e non deve abbassare la guardia nei confronti di coloro che fanno i furbi“.

Fonte: Il Sole 24 OreAnsa