Le misteriose origini di Formia, tra spartani e… cannibali

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Formia. Ph: Fausto Forcina
Formia. Ph: Fausto Forcina

Formia è famosa per essere stata la città di Cicerone, che qui comprò una villa per trascorrere le vacanze e conoscere personalità influenti del suo tempo, e di Vitruvio, che pare appartenesse alla gens Vitruvia plebea originaria del luogo. Del contesto storico in cui si è forgiato questo territorio, che tocca il finale meridionale dei Monti Aurunci e fa parte della Riviera d’Ulisse, si sa molto poco; e le teorie che si accavallano e si scavalcano a vicenda sono tantissime.

Tutto quello che possiamo fare, quindi, è ripercorrere gli scenari più probabili, alla ricerca di una risposta che, però, ancora non esiste. Perlomeno in forma ufficiale.

Villa di Cicerone; credits: FAI
Villa di Cicerone; credits: FAI

Persino sul nome persistono incertezze: c’è chi fa derivare Formia dal greco Hormiae (approdo, ormeggio) e chi, invece, si rifà al latino e al riferimento alle “molte forme di acqua ivi esistenti“. D’altronde, la carenza di informazioni e documentazioni a cui appellarsi era già molto sentita in antichità; ed è proprio per questo che, nel tempo, si sono tramandate decine di leggende che affondano le radici – come spesso succede – anche in eventi realmente accaduti.

L’ipotesi greca – Quel che è certo è che in tanti, in epoca romana, pensavano a Formia come ad una sorta di ex colonia greca: l’etimologia faceva pensare ad una città formatasi nel contesto della colonizzazione ellenica dell’Italia meridionale, tanto che nel dizionario enciclopedico De verborum significatu di Pompeo Festo si legge: “La città di Formiae si chiama così dal greco ed equivale da Hormiae, poiché attorno ad essa c’erano frequenti e sicuri approdi, da cui partire per la navigazione”.

Percorrendo questo sentiero, bisogna citare anche l’ipotesi che legherebbe Formia agli abitanti della Sabina, tra i primi in assoluto a venire romanizzati e che si pensa fossero spartani sbarcati nella città nel V secolo a.C. per proseguire, poi, verso l’Italia centrale. E qui ci riallacciamo anche alla pagina Wikipedia dedicata alla città che vuole la fondazione ad opera dei Laconi, cioè proprio degli spartani.

Il quadro, però, come si nota non è unitario: è come se ognuna di queste supposizioni dia luogo ad una serie di propaggini che possono o meno incontrarsi. Da qui, le tante perplessità che sussistono ancora a tutt’oggi.

La leggenda dei Lestrigoni – Il viaggio di ritorno verso Itaca, per Ulisse e tutti i suoi compagni, è costellato di miti e racconti incredibili. Tra questi, anche un accenno a quello che sarebbe accaduto proprio nel porto di Formia:

Quando arrivammo nel celebre porto, intorno a cui s’alza scoscesa la roccia ininterrottamente ai due lati,
e coste sporgenti si allungano
opposte tra loro all’imbocco – è angusta l’entrata -;
i compagni arrestarono tutti le navi veloci a virare.

In quel Libro X dell’Odissea si legge che il circondario sarebbe stato terra dei Lestrigoni, giganti primitivi dediti all’antropofagia, a cui soltanto la nave di Ulisse riuscì a scampare:

Forti Lestrigoni,
innumerevoli, non simili ad uomini ma a Giganti.
Lanciavano dalle rocce macigni, che un uomo
a stento può alzare: sulle navi era sorto un rumore sinistro
di uomini uccisi e, insieme, di navi spezzate.
Infilzandoli quasi fossero pesci, se li portavano come laido pasto.

(…)

Ci allontanammo da lì navigando, afflitti nel cuore:
eravamo sfuggiti alla morte, ma piangevamo i cari compagni.

Formia venne appellata “Telepilo dei Lestrigoni” anche dallo stesso Cicerone, in una sua lettera, probabilmente con accezione ironica e metaforica. Di certo, quindi, questa versione “mitica” delle sue origini avrà a lungo ispirato dicerie e tradizioni locali.

L’ipotesi degli Ausoni – C’è un’ultima teoria da citare, che si aggancia indirettamente a quella ellenica e che riceve sempre più attenzione. Secondo alcuni studiosi, furono gli Ausoni a fondare la città di Formia, conquistati da un territorio che offriva spiagge e porticcioli naturali e che era perfetto per sviluppare i commerci via mare e verso l’entroterra. Ma chi erano gli Ausoni? Si tratta di una delle più antiche popolazioni italiche centro-meridionali, incontrate, insieme ad altre, dalle prime colonie greche. Anche la loro origine, però, è ancora incerta…

Questo cerchio, insomma, è destinato a restare ancora aperto.