Gaza, USB in piazza a Campo Marzo per esprimere solidarietà al popolo palestinese

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usb pro palestina
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L’Unione sindacale di Base sarà in piazza a Vicenza, a Campo Marzo, sabato 15 maggio alle 10:30 per manifestare la propria solidarietà al popolo palestinese dopo le ultime e purtroppo ormai non nuove sanguinose vicende che stanno portando in questi giorni a una ennesima escalation di violenza tra Israele e Palestina nella cosiddetta Terra Santa. “A Gaza sembra essere cominciata una nuova vera operazione militare israeliana – si legge nella nota di USB -. Ribattezzata da Israele “Guardiani delle Mura”, si sta allargando insieme agli ordini del capo di stato maggiore e del governo che hanno richiamato 5mila riservisti e dispiegato intorno la Striscia bulldozer e carri armati, a indicare la possibilità di un’operazione via terra. Per ora si colpisce dal cielo. E sale il numero delle vittime: secondo fonti mediche sono 35 i palestinesi uccisi a Gaza dall’esercito israeliano, per lo più civili e di cui 12 bambini. Due palazzi sono stati rasi al suolo, la torre Hanadi, e nella notte la torre Jahwara, sede dei media palestinesi, evacuati poco prima”.

“Di proteste ne sono esplose anche in diverse città palestinesi o miste in Israele. A Nazareth, Haifa, Jaffa, Umm al-Fahem, al-Mashad, Tamra e Led, la città nel centro di Israele dove la tensione è esplosa in modo più violento. Scene che non si vedevano da tempo e che hanno condotto a una dura repressione della polizia israeliana con decine di arresti e feriti. Ma le violenze proseguono anche a Gerusalemme: le forze di polizia israeliane hanno compiuto un raid sulla Spianata delle Moschee e hanno di nuovo impedito ai medici della Mezzaluna rossa di entrare a soccorrere i feriti. Prima dell’ennesimo raid, ai palestinesi di Gerusalemme sono arrivati sms sui cellulari in cui le autorità israeliane li avvertivano di non prendere parte alle proteste: “Ciao! Sei stato segnalato per aver preso parte ad atti violenti alla moschea di al-Aqsa. Ne sei responsabile. L’intelligenge israeliana”. A distanza di 73 anni dalla prima tragedia del popolo palestinese continua la politica israeliana di apartheid ed espulsione del popolo palestinese: è quello che sta succedendo a Sheikh Jarrah e nella spianata delle moschee a Gerusalemme. L’obiettivo della politica sionista del colonialismo d’insediamento – conclude USB – è sempre stata l’espulsione dei palestinesi dalle loro case e dalla loro terra”.