Governo, ultimo cdm prima delle dimissioni di Conte: fiducia da partiti maggioranza, Mattarella lo attende

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Giuseppe Conte
Giuseppe Conte presidente del Consiglio

È terminato il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha comunicato ai ministri la volontà di dimettersi e a breve salirà al Quirinale. Durante il Cdm, i capidelegazione dei partiti di maggioranza, Alfonso Bonafede (M5S), Dario Franceschini (PD) e Roberto Speranza (Leu), avrebbero ribadito il loro sostegno al premier (Fonte Public Policy).

Come aveva previsto il deputato vicentino di Forza Italia Zanettin su ViPiu (Governo zoppo anche se è voto di tutti su scostamento di bilancio. Zanettin: “ma su stato giustizia ci vorrà tanta… Bonafede per il sì”), le dimissioni di Conte servono per evitare la probabile bocciatura di domani sulla relazione giustizia del ministro Bonafede. Con una crisi pilotata Conte rimetterebbe l’incarico a Mattarella per ricevere subito dopo un mandato esplorativo per andare in parlamento a cercarsi una nuova maggioranza, una prassi tipica della prima repubblica, per dare vita a un Conte ter. L’alternativa, nel caso in cui nessuno volesse appoggiare un nuovo governo Conte, potrebbe essere un governo di larghe intese con un altro premier che sarebbe paradossalmente sostenuto sia da M5S che da Forza Italia, oppure le elezioni anticipate.

A quel punto il nuovo parlamento, dopo una campagna elettorale con la pandemia Covid che non è risolta e la campagna vaccinale che deve ingranare, sarebbe più snello secondo il taglio dei parlamentari da poco approvato, e meno rappresentativo, secondo i detrattori di quella soluzione, ed eleggerebbe nel 2022 il nuovo presidente della Repubblica.